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Eventi e Cultura

Postmodern Jukebox, gli eretici del pop swing

By 9 Giugno 2015 No Comments

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A cura di Paolo Pasini

Navigando la rete alla ricerca di qualcosa di originale mi sono imbattuto in qualcosa di straordinario. E’ un progetto nato dal pianista Jazz americano Scott Bradlee e si chiama Postmodern Jukebox. Nel suo progetto, Scott Bradlee collabora con i più talentuosi musicisti della scena Newyorkese nell’arte del make up musicale: reinterpreta in chiave DooWop, Swing, Jazz anni 50, i successi Pop attuali. Trasforma i brani Pop più famosi, in altrettante versioni stile New Orleans Jazz rivoluzionando metrica, arrangiamento e melodia, lasciandone solo lo “scheletro” armonico.

Potrebbe sembrare un’eresia, invece ottiene un risultato stupefacente, strabiliante, a dir poco ammaliante. Bradlee da sempre ha una relazione amore/odio con la musica Pop dovuta alla tendenza a non amare la musica che non ritiene sufficientemente sofisticata, insomma è una sorta di “Snob Musicale”. Questa sua avversione alla musica commerciale l’ha portato a inventarsi il suo genere personale che avvicina la musica che odia alla musica che ama. Una volta preso piede, il progetto ha automaticamente preso il nome di “post-moderno” perché riporta al passato, i suoni del presente.

maxresdefaultOgni brano che pubblica è suonato e cantato da un diverso cantante del suo staff di musicisti resident, staff composto da bassisti e contrabassisti, batteristi, saxofonisti, trombonisti, clarinettisti e ovviamente un esercito di ottimi cantanti. Come ogni band emergente che si rispetti, le proprie produzioni video sono il cavallo di battaglia, la chiave di volta per pubblicizzare al meglio i propri lavori. Lo stile delle riprese è sempre improntato verso il New Orleans Style con trucco, abiti e pettinature (soprattutto delle cantanti) molto fedele. Anche l’ambientazione è studiata e ricercata: volutamente semplice e minimalista con una sottile, ma precisa attenzione ai particolari (sguardi, posizione dei musicisti, arredamento, ecc.).

Ovviamente un lavoro simile di rivisitazione in chiave Swing Jazz dei successi Pop di adesso porta a critiche da entrambe le parti: dagli amanti dello swing e dagli amanti del pop. Ma questo non scoraggia Scott Bradlee che anzi, ad ogni critica negativa risponde con una nuova produzione ancora più agguerrita.
Anche perché, piaccia o no la sua idea, è pacifico ed inconfutabile che è un progetto pittoresco ed originale che sulla scena mondiale non ha rivali o imitazioni.

Si può senza ombra di dubbio affermare che il progetto di Scott Bradlee è sicuramente una scommessa vinta sia per i risultati ottenuti che per le intenzioni di partenza.
Sono già tantissime le sue pubblicazioni, nel canale Youtube del PMJ, vi consigliamo di guardare ed ascoltare subito queste perle: “All about the bass” di Meghan Trainor, “Creep” dei Radiohead e “Chandelier” di Sia (nella versione del Pagliaccio triste).

Questi tre video sono dei veri capolavori che riassumono lo stile dei Postmodern Jukebox.

Se amate il genere Swing Jazz o le novità in particolari, non dovete perdervi questo gioiello musicale.

 

 

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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