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Liberi come l’aria

a cura di Paolo Pasini

Con l’amore, un po’ di immaginazione e di sogno si possono fare viaggi infiniti, soprattutto se  mentre diamo spazio alla nostra immaginazione, ascoltiamo bella musica. A questo ci pensano gli Air, duo francese di musica elettronica in attività dal 1995: originali di Versailles, Nicolas Godin e Jean Benoit Dunckel, hanno voluto rendere omaggio al grande architetto svizzero naturalizzato francese Le Corbuisier, chiamando la loro formazione artistica con l’acronimo dei tre elementi, appunto Air.

La storia della nascita del duo è interessante: Dunckel era un professore di matematica appassionato di musica classica che per hobby, fin dai tempi dell’università, suonava in una band amatoriale. Grazie all’attività di questa band, viene in contatto con Godin, universitario anche lui e studente di architettura appassionato di musica elettronica, con il quale nasce subito l’affinità artistica che portò alla creazione del sodalizio artistico fra i due.

I due artisti, proveniendo da esperienze diverse con cultura musicale diametralmente opposta (musica classica uno ed elettronica l’altro), ebbero l’opportunità di creare uno stile unico, sui generis, con basi di trip hop, elettronica anni 70-80, influenze di classica e suoni house techno. La critica negli anni, ha creato per gli Air, un termine specifico per indicare il loro genere musicale: “easytronica”.

 

In alcune produzioni troviamo anche un’influenza marcatamente melodica che riporta il duo allo stile degli “Chasonnieres” francesi. Tipica loro caratteristica è quella di lasciarsi andare a contaminazioni jazz che, soprattutto nelle esibizioni live, li porta ad improvvisazioni sul tema con le quali sottolineano le loro capacità tecniche. L’esordio discografico risale al 1996 anno in cui pubblicano il loro primo EP con canzoni raffinate e ben fatte, mini album che li porta alla ribalta della scena elettronica internazionale tanto che la loro fama arriva ai Depeche Mode che li scelgono per remixare alcune delle loro canzoni. Nel 1998 pubblicano “Moon Safari”, album che vanta numerose collaborazioni fra le quali si può citare quella con Beck, importante esponente dell’indie rock americano.

Questo disco è l’apoteosi dei sintetizzatori e dei suoni elettronici che la fanno da padroni assieme a tutto ciò che fa atmosfera trip hop, chill out e psichedelica.
E’ un album che ottiene grande successo sia in Europa che in America ottenendo contemporaneamente ottimi giudizi di critica e regalando agli AIR una conclamata fama internazionale.

Nel 2000, il duo, collabora con la regista Sofia Coppola per la realizzazione della colonna sonora del suo primo lungometraggio (“Il giardino delle vergini”, ndr).
Questo album viene definito dai due artisti “The dark side of the Moon Safari” citando “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, fonte di grande ispirazione per la realizzazione dell’opera. In seguito gli AIR vengono chiamati da Alessandro Baricco per musicare il suo libro “City” da cui poi nascerà l’album “City Reading” nella quale la loro musica accompagna la lettura del libro.

Fra il 2004 ed il 2006, Dunckel, forte della sua esperienza con il duo e le conoscenze nell’ambiente dell’elettronica, si prende un periodo sabbatico dagli AIR e pubblica dei lavori come solista . Il 2012 è l’anno nel quale è stato pubblicato l’ultimo lavoro “Le voyage dans le lune”, colonna sonora del film francese “Viaggio nella Luna” del 1902 e rimesso a nuovo dopo una restaurazione in digitale. Il film uscì nel 2011 e fu presentato a Cannes.
L’album degli AIR uscì l’anno successivo all’uscita del film perché subì un processo di amplificazione dei brani perché il film durava in tutto 16 minuti e vede la collaborazione di musicisti ed artisti esterni al duo.

La band dà il loro meglio nelle esibizioni live, durante i loro concerti utilizzano una strumentazione molto articolata fra cui spiccano hammond, moog e tastiere elettroniche, il wurlitzer ed il vocoder. Le esecuzioni dei loro brani sono sempre riarrangiate ed allungate nonché ogni volta improvvisate ed arricchite con l’estro dei due artisti.

La musica degli AIR è una musica interessante, mai monotona, così ampia da spaziare in generi e stili infinita, ricca di missaggi eleganti e sonorità avvolgenti.
Alcune canzoni sono cantate altre sono strumentali, dove manca il canto, sopperisce alla mancanza l’armonia del motivo principale suonato ogni volta con strumenti differenti, gli stessi che poi usano nei loro live. Sono l’ideale per essere ascoltati in macchina, in casa, con l’ipod, in viaggio in treno o al mare leggendo un bel libro. Qualsiasi situazione è quella giusta per ascoltare la musica elegante degli AIR. Non perdeteli.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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