Quando i vigili del fuoco sono entrati nella sua abitazione l’aria era satura di gas. Erano circa le 19.30 di domenica 16 ottobre quando l’uomo, un uomo sulla cinquantina residente a Villalta e originario di Lecce, ha chiuso porte e finestre e ha aperto tre bombole di gas (due bombole vuote sono state ritrovate fuori casa). Inoltre l’uomo aveva creato una vera e propria bomba artigianale con tanto di fili e batterie di uno scooter. Pronta quindi a esplodere.
L’intervento dei vigili del fuoco volontari di Cesenatico ha scongiurato una vera e propria tragedia. I professionisti del 115 si sono dovuti introdurre all’interno dell’abitazione con estrema cautela evitando ogni tipo di innesco che avrebbe creato un disastro. Impossibile quindi accendere luci per muoversi in quelle mura cariche di gas. La casa dell’uomo si trova a ridosso di altre abitazioni in via Cesenatico 546 a Villalta, se solo una scintilla fosse si fosse accesa avrebbe potuto squarciare diverse abitazioni.
“I carabinieri hanno suonato al campanello e ci hanno detto di uscire di casa – racconta una residente – Non si sentiva odore di gas, infatti all’inizio non abbiamo capito cosa stava succedendo”.
“L’ho visto dalla finestra di casa mia e mi ha detto ‘vai via che faccio esplodere tutto’ – racconta un altro residente – In quel momento c’erano già i carabinieri schierati fuori dalla sua abitazione. Già altre volte aveva detto che avrebbe fatto un’azione di questo tipo, ma non pensavo si arrivasse a questo”.
Sul posto i carabinieri della Compagnia di Cesenatico che hanno convinto l’uomo a uscire di casa e hanno fatto evacuare decine di persone dalle abitazioni limitrofe. Sono quindi tutti scesi in strada ad aspettare il via libera che è arrivato intorno alle 21 quando la strada è stata riaperta. Sul posto anche la Protezione Civile di Cesenatico che ha chiuso via Cesenatico dall’intersezione con via San Pellegrino per circa 30 minuti.
I vigili del fuoco volontari di Cesenatico hanno messo in sicurezza l’abitazione, mentre sul posto c’era anche un’ambulanza del 118. Il 50enne è Luigi Carbone, noto alle cronache locali per essersi accampato sotto l’androne del Palazzo Comunale di Cesenatico lo scorso anno. L’uomo, che aveva minacciato un omicidio, era convinto di essere perseguitato dalla giustizia in seguito ad alcuni problemi edilizi avuti nella sua abitazione di proprietà a Villalta (clicca qui per leggere l’articolo). E proprio sulle pareti esterne della sua abitazione il 50enne aveva scritto a caratteri cubitali i motivi della sua protesta.
L’uomo proprio ieri (sabato 15 ottobre) era arrivato a Cesenatico da Lecce, dove abita la moglie e i figli. Ora Carbone potrebbe andare incontro a un’accusa di tentato disastro doloso con una pena da uno a cinque anni di reclusione.