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Nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio, i carabinieri di Cesenatico hanno indagato sull’esistenza di una attività di spaccio e di coltivazione di “marjuana”. Primo sospettato un giovane residente in Savignano sul Rubicone, all’interno della propria abitazione. Pertanto si decideva di intensificare l’attività di controllo nei pressi di questa abitazione, ponendo in essere alcuni servizi di osservazione, controllo e pedinamento del ragazzo, individuato come presunto autore dell’attività criminosa.

Le indagini sono state fatte a gennaio, in orari sia serali che pomeridiani e si sono conclusi il 26 gennaio quando verso le ore 18:30 circa, i carabinieri hanno fatto una perquisizione presso l’abitazione del ragazzo.
Fatto accesso nel cortile dell’abitazione, i militari avevano subito modo di notare, nel transitare davanti al garage che si presentava con la basculante aperta, un pungente odore amarognolo che proveniva dall’interno, avendo modo di osservare subito, già dall’esterno, un armadietto in telaio e tessuto di colore scuro, dal quale uscivano dei tubi di lega leggera di colore argento.

Nell’avvicinarsi meglio, i militari operanti avevano modo di notare, di fianco al predetto armadietto, uno scaffale con sopra uno scatolone, all’interno del quale vi erano 5 buste sigillate con all’interno della sostanza erbacea di colore verde che emanava il tipico odore della sostanza stupefacente del tipo marjuana. Inoltre, sempre vicino all’armadietto, composto come a creare una serra artigianale, vi era una serie di prodotti del tipo fertilizzanti, nonché una pianta, contenuta in un vaso nero, di cui era rimasto solo il fusto, poiché, verosimilmente la stessa era stata da poco potata delle foglie, un barattolo, anch’esso trasparente, con all’interno dell’altra sostanza erbacea verosimilmente marjuana, di un colore più vivo rispetto a quella trovata all’interno delle cinque buste trasparenti. M.C., classe ‘96, celibe, disoccupato, incensurato, nell’immediatezza dei fatti, spontaneamente, rivendicava la proprietà di quanto rinvenuto.

Assodato ciò, i carabinieri, per la completezza dell’attività investigativa in corso, decidevano di procedere ad accurata perquisizione del locale garage e dell’abitazione. Oltre a quanto sopra detto, la perquisizione domiciliare portava al rinvenimento, all’interno della camera da letto di M. C., di un ulteriore busta, anch’essa trasparente, con all’interno della sostanza erbacea di colore verde vivo, emanante un fortissimo odore pungente del tutto simile a quello tipico della marjuana.

Tale ultima sostanza rinvenuta si presentava “più fresca” rispetto a quella contenuta all’interno delle cinque buste sigillate trovate nello scatolone in garage, poiché verosimilmente non era ancora completamente essiccata. Inoltre, sempre nella camera da letto del ragazzo, veniva trovata una busta di colore bianco, con all’interno della lana di vetro e dei pezzi di tubo in materiale argentato di fragile consistenza.
In considerazione di quanto rinvenuto, si decideva di condurre presso il Comando Compagnia Carabinieri di Cesenatico M.C. ed il materiale rinvenuto, al fine di eseguire ulteriori accertamenti. Giunti presso questi Uffici, si procedeva a pesare la sostanza stupefacente, la quale, all’esito, risultava cosi composta: 5 buste termo – sigillate contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso lordo di grammi 2487,00; 1 busta trasparente contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso lordo di grammi 83; 1 barattolo in plastica contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso netto di grammi 7.

La sostanza rinvenuta, suddivisa come sopra detto, del peso complessivo lordo di circa due chili e seicento grammi, veniva posta in sequestro e, sottoposta all’esame del narcotest, risultava sostanza stupefacente del tipo Marjuana.

Informato di ciò il Sostituto Procuratore in turno presso la procura della Repubblica di Forlì, nella persona della dott.ssa Federica Messina, M.C. veniva deferito in stato di arresto per la violazione di cui all’art. 73 c. 1 e 4 del D.P.R. 309/1990, e sottoposto, in via provvisoria, alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa di convalida dell’arresto. All’esito della stessa, tenutasi in data 27 gennaio u.s. davanti al Giudice per le Indagini preliminari, dott.ssa Monica Galassi, allo stesso veniva applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari da espiarsi sempre presso la propria abitazione.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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