fbpx

«L’arte marziale è complessa, lo dice la parola stessa: arte. Dobbiamo copiare un petalo che scende da una pianta, una foglia che si adagia sulla terra studiando quell’armonia. Per trasferirla in un corpo umano ci vuole cuore, spirito e una mente inamovibile».
Parola di Silvano Sintini, maestro di arti marziali tradizionali giapponesi. In una parola Bujutsu (virtù), la madre di tutti gli stili. «Con gli anni – aggiunge – e lo studio dicono che sono un esperto di Sei chu do (movimento in tranquillità)».

Ha da poco ultimato una full immersion di una settimana a Cesenatico in cui ha spiegato ai giovani del Rotary come il corpo possa aiutare la mente a stare meglio. E nell’intervista apre uno spiraglio in una vita di studio e approfondimento dando anche qualche consiglio utile ai lettori.

Cosa ha illustrato ai ragazzi dello stage?
«Abbiamo lavorato con delle tecniche di Sei chu do. Ad ogni movimento corrisponde il collegamento a un organo interno. In questo modo si agisce su alcuni punti del corpo con una respirazione particolare che si chiama Nervina in modo da sfruttare le sue potenzialità. Basti pensare che respiriamo solo con il 10% dei nostri polmoni. L’arte marziale è istruzione per diventare proprietari al 100% del proprio corpo così da procurare il carburante giusto ad una mente solida, tranquilla, inamovibile e serena».

Quali sono le doti che deve avere un leader?
«L’umiltà e la totale assenza di arroganza perché tutti i giorni impariamo dagli altri. Dobbiamo avere l’umiltà per dialogare tutti i giorni con chi abbiamo davanti. Poi vengono la determinazione, la percezione del movimento, la possibilità di vedere tutto il contesto che abbiamo davanti e non solo un punto».

Può suggerire qualche consiglio ai lettori?
«Tutti hanno una parte debole e si sa che è la sinistra, aiutiamola! Se c’è un bicchiere davanti alla sinistra prendiamola con quella mano, sono piccoli accorgimenti, ma importanti. Alle mie lezioni dico sempre che la postura più sbagliata è quella del David di Donatello perché mette in difficoltà il bacino, i piedi, le spalle e la colonna vertebrale.
Suggerisco di comprare un libro sul corpo umano e leggerlo per sfruttare il respiro per stare bene. Poi ruberei dal mio lavoro anche 20 minuti al giorno per fare dei movimenti morbidi. Penso ad esempio al salto della corda, esercizi semplici che fanno un bene immenso al nostro corpo. Il trucco è praticare poco ma sempre perché i nostri muscoli hanno la memoria corta».

Quando si parla di arti marziali il pensiero vola a Bruce Lee e Karate Kid…
«Le nostre mani sono le armi migliori che ci sono perché colpiscono con serenità e arrivano in punti dove mettono in condizione di disagio l’altro, ma a seconda della nostra conoscenza. L’arte del combattimento consiste nel servirsi della conoscenza di quel complesso meccanismo che è il corpo proprio contro di esso».

Come si fa ad imparare questi insegnamenti?
«Non c’è una scuola qui vicino, siamo veramente in pochi in Italia a conoscerne l’esistenza del Bujutsu. L’Italia e l’occidente hanno scoperto il benessere del proprio corpo da 30-40 anni mentre in oriente sono partiti secoli prima; questo fa sì che la capacità di studio sia difficile. Io ho avuto un maestro che è stato uno dei due più grandi del Giappone. Ho incominciato a divulgare questa conoscenza quando mi sentivo più sicuro per paura di sbagliare e ogni lavoro, ogni informazione l’ho provata sempre su di me. Mai fatto un respiro diverso senza sapere dove mi avrebbe portato. È chiaro che l’insegnante deve essere preparato al fine di dare risposte certe. E bisogna studiare tanto; io ho fatto ragioneria, ma da trent’anni studio quattro volte di più di quando frequentavo le superiori».

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply