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L’ultimo (?) round tra Erminia e Saffi si è disputato al Palazzo del Turismo in una sala semi deserta. Ciò nonostante i tanti esemplari di leoni da tastiera avvistati i mesi scorsi. Forse molti hanno ritenuto che ci fossero cose più importanti della sicurezza dell’edificio che accoglierà i propri figli ogni giorno per mesi. Qualche settimana fa i genitori avevano chiesto un incontro pubblico affinché la giunta spiegasse il perché del ritorno alla Saffi dopo quattro anni all’Erminia e così è stato. Grande assente in sala quella politica che aveva “sponsorizzato” il passaggio all’Erminia. Perché?

Forse per evitare di sentirsi dire che grazie a loro i bambini sono rimasti temporanemente, per quanto passeggeri siano quattro anni, in un edificio che in caso di sisma è sicuro la metà dei requisiti richiesti? Un edificio che già in partenza, in caso di sisma era meno sicuro della Saffi? Chissà. Per i tecnici: livello salvaguardia della vita del’Erminia 0,5, della Saffi 0,7 che salirà sfiorando lo 0,8 dopo i lavori. Tragiardo: 1.

Il sindaco Gozzoli ha aperto il dibattito precisando che tra i presenti c’era tutta la giunta. Ha rotto gli indugi l’assessore al Bilancio Roberto Amaducci che, ripercorrendo tutto l’iter del “trasloco”, anche nella veste di genitore di due alunne, ha fatto venire i nodi al pettine. Dai finanziamenti rispediti al mittente (leggi qui), ai pezzi di controsoffitto caduti nella palestra dell’Erminia (leggi qui), al fatto che l’Erminia era già in partenza meno sicura della Saffi in caso di sisma (leggi qui).

L’ing. Berlati, che segue i lavori per la sistemazione sul piano della statica (evitando che un edificio collassi per il suo peso e il suo utilizzo) della Saffi (prevede il rafforzamento del solaio del primo piano, delle scale, rifacimento degli impianti, arredi, bagni e illuminazione a led), ha spiegato che ci sarà un «miglioramento sismico locale e non globale». L’importo è pari a circa 298mila euro per lavori che termineranno nell’arco di quattro mesi, quindi prima di settembre; sono effettuati dall’Adriatica Costruzioni che fa capo alla Ciro Menotti.

Perché spendere così tanto se l’edificio sarà solo migliorato sismicamente?

Questa la domanda che più volte è tornata lungo la serata. L’assessore Valentina Montalti ha spiegato che «non ci fermeremo qui, andremo avanti per migliorare la struttura» spiegando che questa prima tranche di lavori apre ad altri cantieri nell’edificio. Ha aggiunto che sono in corso verifiche approfondite in altre scuole: la media Arfelli e la scuola di Sala. Inoltre il sindaco ha aggiunto che al momento non essendoci la disponibilità economica per costruire una nuova scuola (qui il servizio con tempi e costi) quella di sistemare la Saffi è la scelta più sicura. Anche perché all’Erminia c’è il problema delle fogne con la mescolanza delle bianche e nere che, secondo quanto riferito, non viene più tollerata da Hera.

Perché non accantonare i soldi dell’Imu piattaforme per costruire una nuova scuola?

La domanda era immancabile visto che l’imu delle piattaforme è visto come la panacea a tutti i mali di bilancio. Ha risposto l’assessore Amaducci che ha snocciolato le cifre sul debito chiudendo l’intervento dicendo che «prima si saldano i debiti, poi si può pensare agli investimenti». Tesi ripresa dal sindaco quando ha detto che una volta chiara la situazione delle casse, dopo l’incontro con i revisori dei conti, sarà possibile avere un quadro più chiaro e non azzardato dello stato dei fatti. Resta l’interrogativo sulla palestra per gli alunni.

L’interrogativo resta la grande assenza dei genitori. Quali i motivi? Quali le cause? Nel momento di picco di presenze si potevano contare 38 presenti esclusi i sette relatori. Ma nel pubblico c’erano politici, cittadini e assessori. Un numero decisamente basso per un argomento che forse merita più attenzione.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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