fbpx
In RomagnaNews

L’Ordine sospende per 5 mesi ex portavoce Apt

By 16 Giugno 2017 No Comments

L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna ha concluso il procedimento disciplinare per l’ex capo ufficio stampa Apt Fabio Grassi con una sospensione di 5 mesi dall’esercizio della professione, per avere con il suo comportamento violato le norme sulla collaborazione tra colleghi, sul rispetto del prestigio e del decoro dell’Ordine e per una condotta non conforme al decoro e alla dignità professionale.

La vicenda riguardava le ospitate di rappresentanti della stampa alle iniziative Apt, con giornalisti messi a rimborso in elenchi compilati dallo stesso Grassi. Il consiglio di disciplina ha invece archiviato le posizioni di tutti i giornalisti dell’Emilia Romagna presenti negli elenchi, tra cui il presidente del consiglio dell’Ordine regionale Antonio Farné, non riscontrando violazioni né comportamenti scorretti dal punto di vista deontologico.

«Ho già fatto ricorso al Consiglio nazionale di disciplina, al quale ho fatto immediata richiesta di sospensiva – ha detto Grassi all’Ansa.

Il provvedimento dell’Ordine arriva dopo il provvedimento disciplinare di Apt «che ha inflitto al suo capo ufficio stampa 180 giorni di sospensione con l’obbligato di restituire 5.230 euro» e l’indagine della Procura di Bologna ha chiuso un’inchiesta affidata alla Guardia di Finanza per truffa, falso e peculato, e recentemente ha notificato a Grassi un secondo avviso di fine indagini, sulla base di un supplemento di segnalazione da parte di Apt per gli anni precedenti.

Sulla questione, sollevata sulle pagine del Corriere della Sera di Bologna dalla giornalista Anna Budini, interviene Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle.

«Sulle sanzioni ai giornalisti coinvolti in questa vicenda sarebbero molte le considerazioni da fare – spiega Raffaella Sensoli – Ci limitiamo però a far notare due aspetti che ci sembrano particolari. Il primo riguarda la sospensione di soli 5 mesi per l’ex capo ufficio stampa di Apt, colui che oltre a coinvolgere inconsapevolmente colleghi nel tentativo di farsi rimborsare spese non dovute, ha anche tentato di mettere sotto silenzio lo scandalo offrendo bottiglie di vino in cambio di comprensione e benevolenza nel caso qualcuno avesse fatto degli accertamenti. La seconda è che nell’elenco dei giornalisti ospitati da Apt ci sono professionisti che a fronte di una settimana di soggiorno all inclusive in Riviera non hanno prodotto nemmeno un servizio in tv o un articolo sul giornale della propria parrocchia. Oltre a quelli che hanno ritenuto lecito farsi ospitare per la notte da Apt dopo una lunga giornata di lavoro a parlare, guarda caso, delle iniziative di Apt».

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply