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Il sindaco Matteo Gozzoli

… continua. Ecco la seconda parte dell’intervista di fine anno del sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli. (clicca qui per leggere la prima parte dell’intervista).

C’è un problema che percepisce più degli altri, ma verso il quale si sente impotente?

«Ce ne sono molti. I cittadini si rivolgono sempre al sindaco (come è giusto che sia) ma spesso lo fanno su materie sulle quali il sindaco non ha competenze dirette. Ne cito almeno due: la sicurezza in quanto l’ordine pubblico è una materia di competenza statale e anche il tema TARI e rifiuti. Al netto delle politiche locali sui progetti specifici, molto spesso le strategie sono stabilite a livello regionale e i Comuni spesso recepiscono piani economici non definiti a livello locale».

Complice la formula del vicino Iper Rubicone la rete dei negozi di Cesenatico vive nel periodo invernale momenti di grave difficoltà. Per evitare che questi negozianti diventino stagionali si sta pensando a una strategia per aiutare le attività commerciali?

«Stiamo per iniziare a lavorare al bilancio di previsione 2018-2020, in quella sede il vice-sindaco e un gruppo di consiglieri stanno verificando alcune ipotesi da sottoporre al vaglio delle categorie e del consiglio».

Il dibattito politico si è ormai spostato sui social c’è aderenza tra i rumours della rete e la realpolitik?

«Sui social tutto è portato all’esasperazione con toni spesso sopra le righe e con fake news che si rincorrono e diventano virali anche a livello locale. Direi che la realtà è lontana dalla tastiera, quello è terreno per leoni che spesso quando ti incontrano per strada appaiono molto meno feroci».

Il Pd vive una fase di profonda riorganizzazione in questo dedalo di correnti lei rimane fedele alla linea renziana?

«Se devo essere sincero non ho mai sposato la linea renziana, anche all’ultimo congresso ho fatto altre scelte ma dal giorno successivo ho lavorato per l’unità del Pd. Credo che le prossime politiche saranno un passaggio molto delicato a livello nazionale ma se mi è consentito, credo che il Pd di Cesenatico sia consapevole, insieme a tutta la maggioranza, che viviamo le dinamiche di una dimensione locale ed è su questa che dobbiamo misurarci tutti i giorni».

Si dice che la politica renda gli uomini più cinici, dopo due anni alla guida della sua città lei si sente un uomo peggiore?

«Oddio, spero di no! Forse questa domanda sarebbe da porre alla mia ragazza, ai miei amici e familiari. Ad ogni caso tutti sanno che sono sempre Matteo, mi sono messo a disposizione per migliorare il mio paese e finita questa avventura voglio tornare ad essere un cittadino come tutti gli altri 25.000. Non credo comunque che la politica renda peggiori, serve sempre umiltà e spirito di sacrificio ed è importante rimanere se stessi».

Siete sempre stati critici nei confronti dell’operato della passata amministrazione: aldilà dei casi già conosciuti dall’opinione pubblica qual è stato l’atto dell’ex Giunta che le ha creato più imbarazzo?

«Se ne devo dire uno solo direi che la vicenda dell’accordo Avizoo è quella che mi ha più spiazzato. Non ne ero a conoscenza come consigliere, gli uffici ne sapevano molto poco e quando ho capito di cosa si trattava ho dovuto agire in fretta. A ruota direi che la partita del RUE una volta compreso cosa conteneva è stata altrettanto imbarazzante».

Famiglia, amore, amici e passioni qual è la parte della sua vita che ha dovuto più sacrificare da quando è sindaco?

«Chi mi conosce sa come sono fatto. Il dovere viene sempre prima di tutto. Per cui direi che rispetto alle cose elencate in questo anno e mezzo tutti sono stati sacrificati ma come si suol dire: “Hai voluto la bicicletta?”. Tra i buoni propositi del 2018 c’è però l’impegno di avere più spazio da dedicare a questi elementi fondamentali».

L’ex sindaco di Cesenatico Damiano Zoffoli aveva giurato amore eterno alla sua città salvo non appena arrivò la chiamata dalla Regione. Lei se arrivasse una chiamata di questo genere interromperebbe anticipatamente il suo mandato amministrativo?

«La vicenda di Damiano non è proprio come dice lei. Damiano era al termine del secondo mandato, gran parte dei progetti erano stati avviati e un anno prima del termine ha scelto di lasciare. Io sono al primo mandato, con così tante questioni da risolvere che sarebbero pochi 5 anni, figuriamoci se ho tempo di pensare ad altri incarichi».

C’è un politico dell’opposizione di Cesenatico che vorrebbe portare dalla sua parte?

«Al contrario di quanto pensa qualche consigliere di minoranza io ho molto rispetto della loro funzione. Proprio per questo non è mio compito cercare di portare dalla mia parte qualcuno di loro ma lavorare al meglio e confrontarmi su tutto».

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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