1800 miglia, 25 tappe, 70 musei. Sono i numeri del Museo Navigante che martedì 9 gennaio salperà da Cesenatico – via del Porto, davanti alla Capitaneria – alle 12. Proprio a Cesenatico è nata questa iniziativa nazionale, che prende il largo con l’inizio dell’Anno del patrimonio culturale Europeo, per la valorizzazione dei musei del mare e della marineria d’Italia, anche come nuova opportunità culturale e turistica. Il Museo della Marineria di Cesenatico è infatti tra i promotori del progetto, insieme al Galata Museo del Mare di Genova, all’associazione La Nave di Carta della Spezia e all’AMMM – Association of Mediterranean Maritime Museums.
Simbolo del Museo Navigante è la goletta Oloferne – barca tradizionale di 23 metri costruita a Messina nel 1944 che martedì 9 gennaio sarà a Cesenatico, aperta al pubblico e alle scuole per attività didattiche. Dalla città romagnola l’Oloferne farà rotta dapprima su Chioggia, quindi su Trieste, per proseguire poi la sua navigazione dall’Adriatico al Tirreno, facendo scalo in tutte le regioni dove sono presenti musei del mare che organizzeranno attività per l’occasione. Arriverà infine a Sète (Francia) in occasione della manifestazione Escale à Sète, dove il Museo della Marineria è stato invitato in rappresentanza dei musei italiani e dove la goletta Oloferne sarà la base della presenza italiana.
Il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli sottolinea come «la partenza da Cesenatico, come l’iniziativa del Museo Navigante nel suo complesso, è un segno importante di riconoscimento del lavoro svolto dalla città e dal Museo della Marineria per fare emergere il valore culturale della marineria delle nostre coste e anche le sue notevoli opportunità per promuovere un turismo più consapevole e sostenibile, anche nell’ottica della nuova Destinazione Romagna».
«Il progetto del Museo Navigante vuole evidenziare – spiega Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, inserito nel 2017 da ICOM Italia nella top ten dei migliori musei italiani – che i musei marittimi possono diventare determinanti per far conoscere e valorizzare la cultura marinara delle nostre coste, e favorire quindi anche lo sviluppo di un turismo consapevole e sostenibile: una opportunità che un Paese che ha ottomila chilometri di coste e una tradizione marittima secolare deve saper cogliere».