Un piccolo mistero sotto il mare. Nello specifico a qualche metro di profondità al largo di Cesenatico. Sotto i la lente del ricercatore Walter Cortesi è finito quello che a prima vista poteva sembrare un innesco di un ordigno della seconda guerra mondiale.
Sembrava essere il dispositivo che dava il “la” allo sgancio di bombe magnetiche anti nave che i tedeschi avevano abbondantemente piazzato lungo le coste controllate dal proprio esercito. Ma guardando più da vicino è stato possibile notare come le scritte impresse nell’oggetto non sono tedesche ma francesi. Il marchio Mazda non deve trarre in inganno visto che l’azienda aveva tra i propri prodotti anche le batterie tra cui una di quelle rinvenute seppur risalente a decine di anni fa.
Al momento l’equipe di ricercatori è propensa a pensare che il reperto sia la batteria di un Pinger, una specie di sonar che comunica con le navi la posizione di ostacoli nel fondo del mare anche se, a detta degli esperti, normalmente sono cilindriche. La tensione che era in grado di sviluppare era di 1,45V con le proprie batterie zinco-aria che hanno come caratteristica la lunga conservazione a magazzino e si attivano aprendo una valvola che permette appunto lo scambio d’aria.
Ma è stato recuperato o è ancora in mare ?
Ciao! Da quanto sappiamo è stato recuperato e al momento è al vaglio di due ricercatori.