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Un piccolo mistero sotto il mare. Nello specifico a qualche metro di profondità al largo di Cesenatico. Sotto i la lente del ricercatore Walter Cortesi è finito quello che a prima vista poteva sembrare un innesco di un ordigno della seconda guerra mondiale.

foto Walter Cortesi

Sembrava essere il dispositivo che dava il “la” allo sgancio di bombe magnetiche anti nave che i tedeschi avevano abbondantemente piazzato lungo le coste controllate dal proprio esercito. Ma guardando più da vicino è stato possibile notare come le scritte impresse nell’oggetto non sono tedesche ma francesi. Il marchio Mazda non deve trarre in inganno visto che l’azienda aveva tra i propri prodotti anche le batterie tra cui una di quelle rinvenute seppur risalente a decine di anni fa.

foto Walter Cortesi

Al momento l’equipe di ricercatori è propensa a pensare che il reperto sia la batteria di un Pinger, una specie di sonar che comunica con le navi la posizione di ostacoli nel fondo del mare anche se, a detta degli esperti, normalmente sono cilindriche. La tensione che era in grado di sviluppare era di 1,45V con le proprie batterie zinco-aria che hanno come caratteristica la lunga conservazione a magazzino e si attivano aprendo una valvola che permette appunto lo scambio d’aria.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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