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La festa dello sport di sabato ha entusiasmato molti tra atleti, società sportive e famiglie. In via Mazzini però non mancano le rimostranze. La via infatti, nonostante confini con il ponte che fa da “balcone” al museo galleggiante è stato escluso dalla manifestazione. Come si vede nella foto pubblicata da un esercente della zona, alla chiusura della strada che dà ossigeno ai negozi, non ha fatto da contro altare la messa in mostra di attività o esibizioni. Così da dietro i banconi si alzano gli scudi.

“Non capisco – commenta Luca della Pasticceria del Teatro – perché in via Saffi fosse pieno e da noi completamente vuoto. Se proprio devono chiudere la via, che è quella di accesso principale alla città, potrebbero almeno riempirci di attività. E per il pesce che fa festa dovremo subire una nuova desertificazione? Eppure paghiamo tasse e suolo pubblico come tutti. Tra l’altro nessuno ci ha comunicato nulla per tempo”.

“Nella via potevano transitare solo i residenti e così si è chiusa anche una parte di transito per Ponente. Invece che lavorare di più abbiamo lavorato come un giorno qualsiasi e non come un sabato. Tutte le volte che si chiude la strada sono disagi su disagi, anni fa ho dovuto portare a mano la torta a una cliente a inizio della via perché non la facevano passare”.

Anche alla Piadineria della Titti basta nominare il sabato pomeriggio appena trascorso per gettare il malumore sui titolari. “Per noi la strada non va chiusa. Abbiamo già provato a chiedere la presenza di stand e cosa abbiamo ottenuto? I quattro delle associazioni di volontariato che, con tutto il rispetto, non sono una delle maggiori attrattive dell’evento. Se si chiude la via, come è successo sabato, la gente non passa neanche, il risultato? Una debacle pazzesca in cui si perdono soldi”.

“Questo evento giustificava la chiusura della strada a questo livello? A chi chiediamo il mancato guadagno visto che abbiamo registrato un -50% rispetto un sabato qualsiasi?”.

Il sindaco non si è tirato indietro nel cercare di dare una spiegazione. “Purtroppo con le nuove norme di sicurezza che si sono rese indispensabili per il problema terrorismo e che non dipendono dalla nostra volontà la strada va chiusa e sarà chiusa anche per le prossime iniziative che prevedono stand in prossimità del portocanale”.

“La cosa che abbiamo fatto per cercare di diminuire il disagio è stata quella di far partire la chiusura del tratto di via dalle 11 e non prima”.

AGGIORNAMENTO Dopo la pubblicazione del servizio è giunta un’altra segnalazione che riguarda via Baldini dove era previsto il circuito della Fausto Coppi per far provare ai più piccoli le bici. Da quanto segnalato le transenne erano state posizionate a 50 cm dalle vetrine rendendo difficile se non impossibile il passaggio e l’accesso ai negozi. Ma anche per il tipo di attività alcune cose sono migliorabili infanti il percorso era su ciottolato e troppo stretto per permettere la facile circolazione delle bici per questioni dovute al fatto che la via non sarebbe abbastanza ampia.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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