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Salviamole profughe bionde. Ma anche no

By 4 Ottobre 2018 No Comments

Cordialmente parlando mi chiedo: il video delle profughe bionde che motivo ha di esistere? Uno l’ho trovato!
Ogni aspirante videomaker, comunicatore o regista ringrazia per avere l’occasione di studiare il perfetto manuale di tutto quello da non fare.

Andiamo per ordine:

1) Trattare un tema critico in maniera sotto-superficiale. Se state già pensando che il video è stato fatto per fare due risate, stemperare i toni, usare impropriamente il termine satira ecc, ricordiamo che sotto il grande ombrello della parola migrazione trovano casa e nascondiglio concetti più crudi. Morte, sofferenza, sfruttamento, tratta, morte, annegamento. Tema sfruttato da un politico al punto da diventare Ministro dell’Interno. Davvero l’argomento non merita di essere trattato oltre il livello tetteculi?

2) Tutti i cliché triti e ritriti sono stati spolverati. La piadina (novità!), il romagnolo procacciatore di donne (che bello!) e accogliente con chi gli pare.
Manca solo Zanza pace all’anima sua.

3) I balletti in spiaggia che neanche le nonne alle 7.30 di mattina.

4) Glissiamo sulle coperte termiche in pieno giorno.

5) “Presto presto serve dell’altra pasta al pesto”. Tipico piatto romagnolo.

Ma non tutto è perduto, quindi proposte oltre le critiche. Candidiamo il video alla saga di The Ring summer edition con una versione completamente rivisitata. Attori e produttori di spessore ci sono, uno è addirittura figlio di un premio Nobel!

Nella nuova stesura la trama vincente è presto detta. Si guarda il video proibito con l’impronta nefasta di Samara. Poi squilla il telefono e dall’altro capo una voce sensuale ammalia in norvegese “Per sette giorni… guarderai Salviamo le profughe bionde”.

Allo scadere, con norvegese precisione, la monotonia sarà interrotta da lei Samara, l’umida orrenda antagonista che spunta dal monitor. E che tu accoglierai a braccia aperte.
Morale della favola: c’è sempre del positivo in tutto. O quasi.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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