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Forchetta, spiedo e cucina è il nome che fa pregustare le pietanze che puoi trovare in questo locale dedito alla delizia dei palati con cibi della tradizione gastronomica romagnola e non solo. Avevamo scritto che nel prossimo articolo avremmo spiegato il perché della dicitura spiedo, questa modalità di cottura è ampiamente usata nella cucina di Chiara, padrona di casa di “Forchetta“, non solo per le carni come per il pollo (cosce e petto) e maiale (costine e salsicce) ma e soprattutto per il pesce come code di rospo, rigatini, oratine più in generale il pescato del giorno.

La filosofia in queste pietanze rimane sempre la stessa, quella di scegliere e rispettare le materie prime del territorio che grazie all’esperienza culinaria pluridecennale di Omar, fratello di Chiara, si trasformano in piatti dai sapori semplici ma decisi dove gusto e tradizione vanno a braccetto.

In questo periodo la clientela ha una forte componente turistica che sceglie principalmente piatti a base di pesce, tipicità nostrane e golosità senza frontiere regionali quali melanzane alla parmigiana (melanzana lunga tagliata a metà, fritta e farcita con pomodoro, mozzarella e basilico) oppure i “topini” come li chiamava la nonna, cioè i fiori di zucca fritti in pastella. La pietanza più gettonata soprattutto dai bambini è la lasagna verde un must della tradizione romagnola!

Come ci dice Omar Casali bisogna soffermarsi assolutamente sulla sinergia tra “Forchetta” e l’azienda “Pollini girarrosti” partner essenziale e soci della rosticceria che grazie ai suoi girarrosti contribuisce alla realizzazione del sogno di Chiara e Omar.

L’azienda di girarrosti è originaria di un piccolo paese vicino a Montiano, Montenovo, una realtà che da generazioni realizza cuoci piadina e girarrosti. Il nonno Ivo, che ha lasciato il testimone ai figli e poi ai nipoti, iniziò come artigiano itinerante con la sua bicicletta, qualche bullone, un po’ di ferro e a domicilio portava i suoi servizi da privati e locali dediti alla ristorazione. Unici nella Romagna e non solo sono una delle poche aziende che costruisce ancora in maniera artigianale “cuocipiada” e girarrosti.

Il valore della famiglia e della tradizione ripercorre la storia di quanti hanno creduto alla realizzazione di “Forchetta“: i fratelli Casali e la famiglia Pollini riproponendo il focolare domestico nella sua forma più conviviale attraverso la cucina!

Mentre parliamo con Omar e Chiara delle materie prime del territorio, nello specifico del pesce nostrano, il nostro chef Casali riceve una telefonata da un pescivendolo di Cesenatico che lo avvisa di aver appena acquistato del pesce al mercato per le sue attività e che glielo ha tenuto da parte visto che sa quanto apprezza il pescato e il pesce povero così denominato anche se l’accezione povero sicuramente non si riferisce al gusto.

Così un esempio virtuoso di come la sinergia tra le varie maestranze del territorio possa coniugarsi in una cucina di qualità, semplice, gustosa e sempre attenta alla sostenibilità.

Sostenibilità, una parola che ritorna nel racconto di Omar e Chiara in veste nuova, in un progetto sempre legato ai sapori della tradizione, un progetto pilota legato alla lavorazione del pesce nostrano per riqualificarlo e renderlo “etico”, perché il senso è prettamente quello di evitare gli sprechi e utilizzare il pesce locale per realizzare una linea di sughi fatta di gusti veri, robusti e tradizionali. L’azienda che realizza questo prodotto si chiama infatti “Ecopesce” e racconta la storia del mare nostrum, fatta non di mazzancolle e spigole ma di pesce povero, magari invenduto che viene trasformato e preparato per dare vita a sapori veri fornendo sostenibilità alla filiera ittica .
I sughi sono stati commercializzati solo da pochi mesi ma hanno già riscosso un notevole interesse ed è possibile acquistarli solo in 3 locali di Cesenatico tra cui “Forchetta”.

Omar e Chiara parlando del sapore di questi sughi, per ora 3:
– Seppie e piselli
– Cefalo alla mediterranea
– Sarda all’arrabbiata

Riaprono cassetti della loro memoria legati all’infanzia, dove il nonno pescatore e la nonna pescivendola preparavano guazzetti e sughi utilizzando il pesce di scarto o l’invenduto, inondando la casa di profumi buoni e decisi, di odore di mare e di focolare.
Questi sapori della tradizione da scoprire in maniera semplice e veloce attraverso un sugo, possono essere portati a casa dal turista, un po’ come il barattolo di vetro con la sabbia di Cesenatico ma con il valore aggiunto di poterlo gustare con familiari e amici al rientro dalle vacanze.

Questi sughi sono realizzati direttamente da Omar Casali che memore della tradizione gastronomica cesenaticense vuole condividerli con tanto con i curiosi quanto con i golosi .

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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