fbpx

È stato un fiume in piena, ieri sera a Cesenatico al Palazzo del Turismo, l’on. Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, che ha tenuto desta l’attenzione di quasi 400 fra soci e militanti leghisti illustrando la storia politica degli ultimi mesi, spaziando da Roma a Bruxelles, da Bologna alla Romagna, con la sorpresa finale di un collegamento telefonico con Matteo Salvini accolto da un lungo e caloroso applauso dei partecipanti, tutti in piedi ad acclamare ‘Matteo, Matteo’, segno inequivocabile, come ha tenuto a sottolineare Morrone, che la Romagna leghista è tutta con Salvini e ne approva le decisioni.

“Decisioni difficili e sofferte, – ha affermato il segretario romagnolo – ma del tutto giustificate e non differibili. Rappresentiamo una forza politica libera e democratica. Abbiamo stretto un patto con gli elettori e abbiamo voluto mantenerlo anche a costo di staccare la spina a un governo che fino alle elezioni europee aveva funzionato, dando la speranza agli italiani di un vero cambiamento e di una svolta storica per scardinare un sistema vecchio e ingessato, sottomesso ai poteri forti europei. Quel sistema rappresentato in particolare dal partito democratico, fortemente conservatore, teso soprattutto a mantenere i privilegi e la propria rete clientelare, in particolare qui in Emilia Romagna. Le elezioni europee hanno disegnato una nuova geografia della politica italiana. Il M5s ha più o meno dimezzato i consensi, mentre la Lega li ha praticamente raddoppiati (a Cesenatico è stato il primo partito alle europee, ndr), segno dell’apprezzamento degli elettori nei confronti dell’azione di governo e della fermezza leghiste”.

“Di qui sono partiti i ‘no’, gli sgambetti, le ingiurie, gli abboccamenti di una parte degli eletti grillini con il Pd, fino al voto degli europarlamentari del M5s a Ursula von der Leyen, rappresentante di quell’asse franco-tedesco certamente non favorevole all’Italia. Un voto, quello a von der Leyen, sicuramente scaturito da ingerenze di quei centri di potere per cui è un’eresia sostenere il progetto di un’altra Europa, più democratica, più vicino ai popoli, più equa. Un voto, quindi, che ha contraddetto le politiche portate avanti dal M5s fino a quel momento”.

Ed è a questo riguardo che Morrone ha accennato al voltafaccia del premier Giuseppe Conte, ‘sostenitore, fino al giorno prima, delle politiche governative per deprecarle il giorno dopo’, e ha puntato il dito sulla ‘plateale figuraccia del premier’ mentre tramava contro l’alleato di governo, conversando con Angela Merkel.
“Noi, al contrario, possiamo andare a testa alta e guardare le persone in faccia”, ha poi dichiarato Morrone, che ha ripercorso i successi delle elezioni amministrative anche in Emilia Romagna.

“La regione dove il sistema di potere del Pd è più radicato. Ma i segnali di sgretolamento del modello emiliano sono evidenti. Alle recenti elezioni amministrative abbiamo vinto a Forlì e Ferrara, successi impraticabili fino a pochi anni fa, e in altri comune più piccoli, abbiamo consiglieri dove prima non c’erano. I dem sono in grande affanno, temono i risultati alle prossime elezioni regionali e useranno ogni espediente, anche alleanze innaturali con il M5s emiliano romagnolo, per autoconservarsi. Daremo filo da torcere e puntiamo a vincere, con candidati di statura e un progetto innovativo e lungimirante. Abbiamo dimostrato di saper amministrare bene e di mantenere le promesse a livello nazionale, nelle tante regioni dove governiamo, nei tantissimi comuni che amministriamo. Noi siamo il futuro, loro il passato”.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply