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Problema: come far capire, in un freddo sabato di fine novembre, l’importanza della memoria, degli archivi fotografici e nello stesso tempo che quella da inaugurare non è la solita mostra farcita di ego?

Svolgimento: Prendiamo al volo un’occasione: il libro del fotografo Luciano Nanni fresco di stampa (presso la Sicograf), mettiamo in mostra una fetta di Cesenatico che “chi se la ricorda più”; facciamo vedere gli strumenti dell’epoca, un’epoca in cui il fotografo era un insolito mix tra artigiano, chimico e pittore. Mescolare tutto con la giusta dose di sali d’argento con lo spirito e il sorriso furbo del fotografo di ieri. Cambiando l’ordine degli addendi non cambia l’efficacia del Teorema Nanni.

Non sono bastate neanche le sedie di scorta per mettere a sedere quanti sono giunti sabato al Museo della Marineria dove il libro e la mostra non solo sono stati svelati, ma anche spiegati nelle loro scelte e successione fotografica.

 

Un valore che è un po’ come giocare d’azzardo. Se si sbaglia l’editing, la mostra non avrà successo. Non è questo il caso per fortuna. Un processo sconosciuto a molti che hanno esposto proprio in quelle stanze e che sarebbe bene imparassero.

Diciamocela tutta. Il valore aggiunto della mostra è grande come il mondo perché si chiama Memoria. Quale mostra vi consente di scoprirvi ritratti di sfuggita mentre siete bambini tra i banchi della pescheria? Quale altro modo vi permette di abbattere lo spazio tempo sfogliando il catalogo del libro e rivedervi in un momento magico con un pizzico di stuporesorpresaemalinconia?

Senza esagerare Nanni è stato preso d’assalto per avere la dedica nella prima pagina del libro, solo dopo due ore e un polso indolenzito ha smaltito la ressa.

E poi c’è lei. Resta la convinzione che dietro un uomo e le sue imprese da mettere in mostra ci sia una colonna portante. Che preferisce stare fuori dai riflettori, un pizzico in disparte, che non parla in pubblico ma che con gli occhi dice molto più che con le parole. Una colonna portante fa questo: non si vede, non appare, ma tiene in piedi tutto. E in questo caso si chiama Marisa.

La mostra “Sguardi oltre la bottega” resterà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2020 seguendo gli orari di apertura del Museo della Marineria.
​Grazie.

 

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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