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merc. 11 marzo 2020

Vinciamo il tabù della mascherina

a cura di Merio “RedZone” Pugliese

Ho sempre preferito chi ostenta imbarazzo piuttosto che sicurezza. E così, questa mattina, per la prima volta, ho indossato la mia mascherina antivirus e sono andato a fare la spesa. Ero l’unico con il volto travisato e, dunque, non sono passato inosservato.
Ho incrociato gli sguardi della gente, quelli di approvazione (del tipo “beato lui che ne ha trovata una”) e quelli di evidente derisione (del tipo “la gente non sta bene”).

Con l’imposizione del metro di distanza, degli ingressi contingentati e della sanificazione ambientale, la mascherina sarà anche una precauzione un tantino esagerata. Ma, in realtà – ho pensato – per contrastare il virus, uno scrupolo in più ci può anche stare. Anche a costo di far sorridere qualcuno.
Uscendo ho incrociato una ragazza. Anche lei aveva la mascherina. Ci siamo guardati. Forse sorrisi. Nuove tecniche di acchiappo al tempo del coronavirus.

foto copertina di Polina Tankilevitch from Pexels

 
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