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In carriera ha interpretato una ventina di film più alcune serie per la televisione ma, a Cesenatico e dintorni, Mirella Banti sarà sempre per tutti “la tabaccaia”.

Fu lei, ormai quasi 40 anni fa, ad interpretare uno dei personaggi più iconici e riusciti di “Acapulco prima spiaggia a sinistra”, la pellicola con Gigi & Andrea girata nel 1982 in gran parte nella nostra città.

Mirella, che all’epoca aveva 19 anni, era la giunonica tabaccaia con il tubino rosso porpora e la “esscie” romagnola che vendeva i fiammiferi Minerva nella sala tabacchi, allestita per l’occasione in una stanza sotto al grattacielo di Cesenatico. Un personaggio di fantasia ma entrato ad honorem nell’immaginario erotico dell’epoca.   

Nata a Marciana Marina, in provincia di Livorno, Mirella aveva debuttato sul maxi-schermo in un breve cammeo nel film horror “Tenebre” di Dario Argento, dove interpretava una ragazza lesbica ammazzata a colpi di mannaia dal solito psicopatico.

Assieme ad alcune colleghe supersexy anni ’80 – da Lory del Santo ad Edwige Fenech, da Michela Miti a Carmen Russo – Mirella era la classica bellezza 90-60-90 molto amata dai registi della commedia all’italiana. Eppure, a differenza di alcune sexy-star del periodo, Mirella lavorò molto meno nei cult-movie dell’epoca perché “più dei ruoli frivoli – racconta oggi – a me interessavano copioni drammatici ed impegnati”.

Tra i suoi film alcuni titoli di grande successo, come “State buoni se potete”, “Al bar dello sport” e “Top model 2” con Carol Alt.

Oggi – a 56 anni suonati – Mirella è ancora una “bellissima donna”. Parola di Andrea Roncato che l’ha incontrata di recente rimanendo ancora stupito per quella bellezza rimasta magicamente intatta.

Mirella, partiamo dalla fine: cosa fai oggi?

“Sono da circa vent’anni una nutrizionista ortomolecolare che, oltre all’attività ambulatoriale, cura alcune rubriche sull’alimentazione naturale in diverse riviste mediche di settore. Il mio maestro è stato il mitico Adolfo Panfili, il padre putativo della medicina ortomolecolare in Italia. Grazie a lui, oltre ad aver risolto alcuni problemi di salute, ho iniziato un percorso olistico che mi ha portato poi ad aprire uno studio medico tutto mio dedicato a Santa Eldegarda, una monaca cristiana vissuta nel 1100 considerata la prima donna femminista della storia”.

E la recitazione?

“E’ una parte, sempre molto importante di me, che avevo un po’ accantonato nell’ultima fase della mia vita fino a quando, risentendo dopo tanti anni un vecchio amico, mi è stato proposto un meraviglioso ruolo di co-protagonista in uno spettacolo teatrale che ha debuttato lo scorso mese di febbraio. Si intitola “Scrivimi… le parole non dette” di Alfredo Saitto, che è l’autore ed anche il regista. Con me sul palco recita Francesco Gusmitta che è uno dei più bravi attori del nostro teatro. Abbiamo debuttato a Roma il 14 febbraio in un piccolo palcoscenico e, dopo qualche giorno, saremmo dovuti partire per una tournée in tutta Italia. Ma era il febbraio del 2020 e cosa sarebbe accaduto pochi giorni dopo ormai lo sappiamo tutti”.

Sono passati esattamente 40 anni dalle riprese di “Acapulco”: cosa ricordi di quella pellicola?

“Ero giovanissima, appena maggiorenne, anche un po’ spaventata. Avevo però un agente di spessore, Enrico Lucherini, che nel giro di pochi mesi mi fece interpretare due pellicole di grande successo: quando non ero impegnata nelle riprese di ‘Acapulco’, infatti, cambiavo set e, con il maestro Dario Argento, giravo ‘Tenebre’. Sono passata, in pochi giorni, dalla commedia al thriller, ma adoravo recitare e quel mondo mi sembrava fantastico”.

Com’era il rapporto con la troupe?

“Molto bello. Io mi divertivo tantissimo. E’ stata un’esperienza indimenticabile in una città, Cesenatico, di cui ricordo il sole caldo, i bagni al tramonto e le spiagge affollate di turisti”.

La “tabaccaia dei fiammiferi Minerva”, tra i cultori della commedia all’italiana, è rimasto un personaggio iconico. La gente ti ricorda ancora per quel ruolo?

“Sì, ogni tanto sui social spunta la pagina di qualche nostalgico che, ripubblicando le mie foto dell’epoca, ricorda le mie grazie giovanili. Sicuramente mi fa piacere”.

 
 
 
 

Cosa ricordi, in particolare, di quel ruolo?

“Rivedendomi oggi dico che avevo 6-7 chili di troppo. Io, in quegli anni, ero molto magra, ma al regista serviva una ragazza più in carne che rappresentasse il prototipo genuino della ‘bonazza’ romagnola. Se ripenso a quel film, mi viene in mente il complimento di un truccatore che, mettendomi il rossetto, mi disse: ‘labbra così belle e carnose le ho viste solo a Monica Vitti…’. Rimasi lusingata”.

Eri doppiata?

“Sì perché la parlata romagnola, che pure adoro, per me che sono di Livorno, non mi veniva naturale”.

Con Gigi & Andrea siete rimasti in buoni rapporti?

“Con Andrea Roncato ci sentiamo ogni tanto ed è rimasto un rapporto di grande affetto. Gigi, invece, l’ho perso un po’ di vista”.

Tu, a quel tempo, rappresentavi un po’ il prototipo dell’attrice sexy molto adatta alla commedia all’italiana. Eppure, a differenza di molte tue colleghe, non hai lavorato tantissimo…

“E’ vero, ma io preferivo altri generi. Quei film comici mi servirono soprattutto per fare esperienza anche perché i registi, checché se ne dica, erano di spessore ed anche dagli attori, penso a Lino Banfi o a Jerry Calà, si poteva imparare tanto. Ricordo che i registi mi dicevano che avevo un volto molto adatto al genere horror e, infatti, a parte Tenebre, davanti alle telecamere, sono morta ammazzata tante volte”.

Accetteresti l’idea di un sequel?

“In questo momento adoro recitare e non vedo l’ora che riaprano cinema e teatri. Acapulco 2? Se dovesse accadere chiamatemi subito, non posso mancare!”.

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