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Isola delle Rose, il capitolo non è chiuso. Il relitto dell’isola più creativa del mondo possono essere visitate con escursioni subacquee.

La storia. Latitudine nord 44 gradi, longitudine est 12 gradi. Qui, a 6 miglia dalla costa riminese e ad appena 500 metri fuori dalle acque territoriali italiane, Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, nel luglio del 1958, fissò il punto sulla carta nautica dove edificare un nuovo Stato. Una micronazione, libera e indipendente, con un governo e una moneta propria. Dieci anni più tardi quel sogno divenne realtà e l’isola delle Rose, una piattaforma marina di 400 mq poggiata nel mare di Rimini su piloni di acciaio e cemento, fu dichiarata repubblica indipendente con il nome di Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj. Sottoposta all’eccessiva attenzione mediatica e politica, l’esistenza del nuovo libero Stato fu una meteora e, fra l’11 e il 13 febbraio 1969, quasi 2 tonnellate di tritolo riuscirono a demolire completamente l’isola.

isola delle rose - fondo Biblioteca Gambalunga
 
 
 
 

Una vicenda riportata alla ribalta negli ultimi anni da libri, documentari, fumetti e, da ultimo, dal successo planetario targato Netflix che, all’incredibile storia dell’Isola delle Rose, ha dedicato un film di straordinario successo, diretto da Sydney Sibilia. Ma forse, non tutti sanno che oggi è ancora possibile vedere e toccare con mano i resti di quella misteriosa isola che non c’è più. Un tesoro da scoprire grazie alla ricca offerta di immersioni subacquee in totale sicurezza.

Fra queste, quella della Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj, è forse fra le più curiose e sicuramente quella più di attualità. Per anni dell’Isola delle Rose era rimasto un ricordo sbiadito che si confondeva con leggende e fantasie, dimenticata da tanti riminesi stessi. A cinquant’anni da quell’esperienza, chi è interessato a viverla di persona e toccarla con mano, la ricca offerta di turismo subacqueo che interessa il mare di Rimini può essere un’interessante opportunità.

Oppure, restando comodamente da casa, si possono sfogliare i numerosi scatti fotografici dell’epoca: l’archivio fotografico della Biblioteca Gambalunga di Rimini, all’interno dell’archivio del fotografo Davide Minghini, mostra una ricca galleria di immagini di come appariva realmente “L’isola delle Rose”.

Tornando al mare e alle immersioni, Rimini offre tanti altri punti di immersione e relitti tutti da scoprire che fanno della Rimini sott’acqua un paradiso per i sub, adatta ad ogni grado di esperienza e ricchissima di specie da esplorare. Un variegato habitat naturale che permette di scoprire la flora e la fauna dell’Adriatico, come le immersioni alla Piattaforma Paguro, l’area a tutela biologica dove non è raro imbattersi in delfini o “Le Piramidi”, una zona di immersione artificiale creata 25 anni fa per la riproduzione dei mitili e che ora brulica di vita marina.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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