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L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico (Fse).

È quanto emerge dalla rilevazione effettuata dal ministero della Salute e da quello dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale, allegata allo schema di decreto sulle linee guida da adottare per il nuovo Fse.

 
 
 
 

Nato quasi 10 anni fa, nel corso dello scorso anno gli emiliano-romagnoli hanno quindi inserito nel Fse il 91,6% dei documenti e delle prestazioni erogate che fanno riferimento al cosiddetto nucleo minimo, cioè l’insieme dei documenti che riassumono la storia clinica e le condizioni di salute degli assistiti, verbali di pronto soccorso, referti e altri dati utili all’assistito o ai medici che lo hanno in cura. E’ la percentuale più alta nel Paese, davanti alla Lombardia (78,2%).

 
 
 
 

In Emilia-Romagna sono 4.371.185 i fascicoli sanitari elettronici attivi, e nell’ultimo anno si è registrato un totale di quasi 83 milioni di accessi. Sempre nel 2021 più di un milione e 800mila operazioni, effettuate anche attraverso la app, sono state dedicate a prenotazioni, cambi o disdette di prestazioni sanitarie. Mentre sono oltre due milioni e mezzo le persone che hanno utilizzato in consultazione il fascicolo.

 
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