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Sulla scorta della pronuncia del Consiglio di Stato, che ha confermato la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre del 2023, “una gara per ogni spiaggia con regole diverse per ogni Comune” è lo scenario da incubo che rischia di concretizzarsi se il Governo non si deciderà a mettere mano in modo urgente alla materia delle concessioni “con un atto politico che fornisca linee guida nazionali a tutto il settore”. 

E’ quanto sostiene Legacoop Romagna che, spiega, “ha deciso di chiedere un incontro urgente a tutti i parlamentari eletti nel territorio, affinché si attivino in tutte le sedi per dare un quadro normativo chiaro e in tempi rapidissimi”.

La sentenza del Consiglio di Stato, puntualizza l’associazione, “ha messo fine a una narrazione tanto consolatoria quanto favolistica: il massimo grado della magistratura amministrativa ha sancito che la risorsa spiaggia è scarsa, le gare vanno fatte, le deroghe sono nulle. Il re, in sostanza, è nudo”.
E, in un simile quadro, “non è possibile scaricare sulle amministrazioni comunali l’onere di definire i bandi con le attuali norme e le attuali dotazioni. Il risultato sarebbero disparità inaccettabili da una località all’altra e carichi di lavoro insostenibili per gli enti locali. Il caos, in breve”.

Di fatto, sottolinea Legacoop Romagna, “la stagione turistica è ormai aperta. Chi verrà in spiaggia potrà trovare, ancora una volta, un’organizzazione aperta, dinamica e accogliente, fatta di servizi di grande qualità a prezzi equi, pulizia e sicurezza dell’arenile, resa possibile dalle nostre imprese balneari e dalle loro cooperative. La valorizzazione di questo sistema – conclude – è un atto di responsabilità nazionale a cui non ci si può sottrarre”.

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