Incidente mortale a Cesenatico: ciclista travolto da sportello d’auto aperto. Patteggia la 53enne
R.B., 53enne di Cesenatico, ha patteggiato 8 mesi di reclusione per la morte di Stefano Briccola, un turista comasco di 78 anni, residente a Lurate Caccivio. L’uomo è deceduto poche ore dopo essere caduto dalla bicicletta in seguito all’urto con lo sportello dell’auto della donna, aperto incautamente.
L’incidente è avvenuto il 5 settembre dell’anno scorso su viale Carducci a Cesenatico. Briccola, in vacanza come ogni anno, stava rientrando dalla spiaggia in bici poco dopo le 18:00 quando è stato colpito dalla portiera della Peugeot 3008 parcheggiata a bordo strada.
Il GUP del Tribunale di Forlì, Ilaria Rosati, ha concesso alla 53enne la sospensione condizionale della pena. Come pena accessoria, è stata comminata la sospensione della patente di guida per 3 mesi.
Il 78enne ha sbattuto violentemente la testa sull’asfalto, perdendo conoscenza. Trasportato all’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena, è stato ricoverato in rianimazione in prognosi riservata, ma privo di attività cerebrale. A meno di 48 ore dall’incidente, la famiglia ha autorizzato l’espianto d’organi.
Fuga e Indagini
Inizialmente, l’automobilista si era allontanata dal luogo dell’incidente dopo l’arrivo del 118. L’identificazione è partita dai Carabinieri che, grazie al nome dell’hotel sulla bici, hanno identificato la vittima. Successivamente, le immagini della videosorveglianza hanno permesso di risalire alla targa dell’auto. I militari hanno poi riscontrato la compatibilità dell’urto sulla portiera lato guidatore della vettura intestata all’attività della donna.
La Ricostruzione della Dinamica
“I nostri periti, così come quello nominato dal PM per la ricostruzione dell’incidente, hanno stabilito che dall’istante in cui ha iniziato ad aprirsi la portiera fino a quello dell’urto sono trascorsi 0,7 secondi, un tempo nettamente inferiore a quello psico-tecnico di reazione – conclude De Bona di Giesse – Per il povero Stefano, dunque, non c’era nessuna possibilità di deviare per evitare lo scontro mentre, al contrario, all’automobilista sarebbe bastato guardare lo specchietto prima di aprire lo sportello, come obbliga peraltro il codice della strada, per evitare questo tragico indicente”.