I dati in regione:
Trentamila persone in Emilia-Romagna si sono rivolte nel 2024 ai Servizi per le dipendenze patologiche; di queste, quasi 1.500 (esattamente 1.462), quindi il 4,9%, lo ha fatto per problemi legati al gioco; con un dato significativo: la metà, 718, era costituito da nuovi soggetti.
Non solo: la nostra regione si conferma tra quelle con la più alta raccolta da gioco fisico e online: sempre nel 2024, la raccolta pro capite è stata di 1.132 euro per maggiorenne residente. In particolare, qui come a livello nazionale, è in forte crescita il gioco online, con quasi un milione di conti attivi e una perdita media annua di 260 euro per conto. Il fenomeno coinvolge soprattutto uomini e giovani adulti, ma emergono nuove aree di rischio tra adolescenti e giovanissimi.
In Emilia-Romagna i soggetti non vengono lasciati soli in quanto esiste una rete di servizi e interventi coordinati dalla Regione che possono contare sull’Osservatorio regionale per il monitoraggio e la formulazione di strategie, Gruppi di lavoro multidisciplinari e referenti aziendali in ogni Ausl, strutture residenziali dedicate, Unità di strada per la prevenzione nei luoghi di aggregazione giovanile – con sperimentazioni specifiche sul gioco d’azzardo – un numero verde regionale (800.033.033) e la collaborazione continua con i Comuni, i Distretti e le associazioni di auto-mutuo aiuto.
La campagna di comunicazione regionale con Ausl Ferrara
La nuova campagna di comunicazione della Regione, realizzata in collaborazione con l’Azienda Usl di Ferrara, è partita oggi con una duplice finalità: aumentare la consapevolezza del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo e far conoscere i percorsi di ascolto e riabilitazione presenti in Emilia-Romagna.
“Io non azzardo”, perché “il gioco non vale la casa, la salute, il lavoro, gli affetti”: un concetto che è più di un invito, quasi un allarme sulla posta in gioco quando il gioco, appunto, può far perdere tutto. Per cercare di prevenire e contrastare il gioco d’azzardo patologico, la campagna – che usa toni leggeri e non giudicanti per favorire un approccio stimolante e dialogante – fa leva sui temi della perdita e delle probabilità statistiche, ma anche sulle emozioni. Che si tratti di casinò, slot machine, lotterie istantanee o scommesse online, il “banco” è programmato per vincere: a rimetterci sono sempre i giocatori. E le loro storie di uomini, donne, familiari e giovani sempre più coinvolti nel fenomeno, specialmente online.
Nuovo Piano regionale sul Gioco d’azzardo patologico 2026-2028
E’ stato definito anche il nuovo Piano regionale sul Gioco d’azzardo patologico (Gap) 2026-2028, che rafforza l’approccio cosiddetto ‘evidence-based’ nella prevenzione e nel trattamento, ed è frutto di un percorso condiviso con tutti gli attori istituzionali coinvolti (Ausl, Enti locali, Anci, associazioni di auto mutuo aiuto, comunità terapeutiche), che ha valorizzato la rete territoriale e l’integrazione tra servizi pubblici, privato accreditato e associazionismo. Con l’obiettivo di uniformare le buone pratiche già in uso e garantire elevati standard qualitativi su tutto il territorio regionale.
Il Piano adotta un approccio ‘evidence-based’, cioè interventi basati sulle migliori evidenze scientifiche, con l’obiettivo di identificare trattamenti efficaci per le diverse tipologie di pazienti; sulla prevenzione mirata con strategie rivolte a target specifici (giovani, anziani, donne), e attenzione alle nuove forme di gioco online, gaming e azzardizzazione del web; infine, il rafforzamento della rete, tramite il consolidamento della collaborazione tra servizi, Enti locali e Terzo settore, con particolare attenzione alla programmazione locale e alla personalizzazione degli interventi.
Le due principali novità – la campagna di comunicazione e il Piano regionale – sono state illustrate oggi in conferenza stampa dall’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, e dall’assessora al Commercio, Roberta Frisoni, che hanno lavorato congiuntamente all’assessora al Welfare e Terzo settore, Isabella Conti.
“Una nuova campagna di comunicazione e un nuovo Piano regionale per rafforzare l’impegno su prevenzione e contrasto del Gioco d’azzardo patologico- affermano Fabi, Conti e Frisoni-. Se la campagna vuole essere uno strumento diretto di informazione, deterrenza e dissuasione, ma anche di ascolto e aiuto, il Piano rappresenta un modello avanzato di programmazione integrata, che coniuga evidenze scientifiche, governance multilivello, attenzione alle nuove forme di dipendenza e forte investimento nella rete territoriale e nella formazione. L’obiettivo, a cui abbiamo lavorato assieme a tutti i soggetti coinvolti, è ridurre l’impatto del gioco d’azzardo patologico attraverso azioni coordinate di prevenzione, cura, riabilitazione e sensibilizzazione, con particolare attenzione alle fasce vulnerabili e ai contesti di vita reale e digitale. Perché tanto è stato fatto, ma tanto si può ancora fare, ognuno per la propria parte, istituzioni e cittadini insieme, anche i più giovani, per contrastare una dipendenza grave, che può portare a conseguenze drammatiche per le persone e le famiglie”.
“Dopo la pandemia da Covid19- aggiungono i tre assessori– è accaduto qualcosa di inaspettato: dal 2020 in Italia il giocato per il gioco d’azzardo online ha superato quello per il gioco d’azzardo fisico: 91 miliardi di euro contro 65 miliardi. Ciò impone una revisione delle strategie e degli interventi che le Regioni hanno impostato in questi anni, è di fondamentale importanza quindi ridefinire e aggiornare gli strumenti di prevenzione e intervento”.
Finalità e strategie operative
Sono quattro le finalità: promuovere la conoscenza del fenomeno tra cittadini ed esercenti con campagne informative e azioni di sensibilizzazione; interventi nelle scuole per aumentare la consapevolezza tra studenti, docenti e genitori; formazione degli operatori sanitari, sociali, educativi e degli esercenti, per il riconoscimento precoce dei segni di Gap e la promozione della responsabilità sociale; infine, la rete integrata di trattamento sanitario e sociale, con percorsi ambulatoriali e residenziali che coinvolgano servizi pubblici, privato accreditato e associazioni.
Le strategie operative includono la prevenzione ambientale (divieto di pubblicità, distanziamento delle sale da gioco, limiti orari), la promozione di stili di vita sani, l’attivazione di sportelli di consulenza e gruppi di supporto per familiari, e l’implementazione di strumenti innovativi come la telemedicina e il supporto online.
Previsto anche un sistema strutturato di monitoraggio e valutazione dei risultati, con relazioni triennali alla Commissione assembleare e schede di rendicontazione per Ausl e distretti; centrale anche la formazione continua degli operatori, con l’adozione di standard europei e la promozione di metodologie validate scientificamente.
Immagini allegate al comunicato stampa, fornito dalla Regione.

