La Commissione Urbanistica del Partito Repubblicano di Cesenatico interviene sull’applicazione della Tasi da parte dell’amministrazione comunale.
“La Tasi che a parole doveva essere una tassa da pagare a fronte dei servizi forniti dal Comune (gli ormai famosi servizi indivisibili) è stata trasformata, prima dallo Stato, poi dall’amministrazione comunale di Cesenatico in una patrimoniale che per altro principalmente trova applicazione e colpisce la prima casa – spiegano dall’Edera – Come se non bastasse l’amministrazione del sindaco Roberto Buda con delibera 61 dell’8 settembre 2014 ha approvato per l’anno di imposta 2014 un aliquota pari al 2,50 per mille per la prima casa, aliquota pari all’1 per mille per i fabbricati strumentali all’agricoltura e per i fabbricati costruiti da imprese costruttrici destinati alla vendita (cioè invenduti) e meraviglia delle meraviglie aliquota pari allo zero per mille per tutti gli altri immobili (alberghi, stabilimenti balneari)”.

Sui fabbricati strumentali all’agricoltura, il Partito Repubblicano ritiene che “questa nuova tassa sarà un’ulteriore tegola sulla testa che si abbatte sulle nostre imprese agricole per lo più a carattere famigliare già in notevole difficoltà anche a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Commentare infine l’idea creativa di tassare gli alloggi e i fabbricati invenduti equivale a dare il colpo di grazia a tutto il settore immobiliare che come tutti sanno è probabilmente il settore più colpito dalla grave crisi economica in atto; in questo caso, per fare un piccolo esempio di cosa questa amministrazione ha fatto, sarebbe come dire che lo Stato imponesse di pagare il bollo su tutti gli autoveicoli pronti ma ancora da vendere, pura follia”.
Per il Partito Repubblicano, l’applicazione da parte dell’amministrazione Buda di questa nuova imposta, “è sconcertante”, pertanto chiede che questi soldi, “sottratti in maniera così iniqua a una sola parte di cittadini, almeno tornino indietro alla collettività sotto forma di servizi veri e di manutenzioni eseguite con rigore e competenza e quindi non destinati ad alimentare questo tipo di politica e questo modo di amministrare la cosa pubblica che noi, come ormai la maggioranza dei cittadini non possiamo più condividere nè tollerare”.
