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Un regalo dalla Juve ai profughi

By 1 Ottobre 2014 No Comments

La Juventus regala dodici palloni da calcio ai profughi. Un regalo arrivato a Cesenatico in questi giorni su iniziativa della cooperativa che gestisce i 40 rifugiati arrivati all’hotel Sintini. E proprio questo dono è perfetto per l’iniziativa che Mattia Suzzi, 34enne di Cesenatico, ha lanciato su Facebook nei giorni scorsi: organizzare una partita tra i cesenaticensi e i profughi “per dimostrare alla nostra città che di questi ragazzi disperati non deve avere paura”.

E proprio Mattia ci racconta come è nata questa iniziativa e le storie che stanno dietro a quegli sbarchi: “Sono andato volontariamente a conoscere gli immigrati e ho cercato di capire perchè quaranta ragazzi attorno ai 20 anni sono partiti dalla Nigeria, dal Bangladesh, dalla Costa d’Avorio, dal Mali e dal Senegal per capitare a Cesenatico, senza sapere nemmeno che Cesenatico fosse una città esistente – racconta Mattia Suzzi – La storia è per tutti questi ragazzi molto simile: sono partiti alcuni anni fa dal loro paese per andare a lavorare in Libia, chi alla ricerca di un lavoro, chi invece per un problema di sicurezza, i nigeriani per esempio son finiti in Libia perché Boko Haram minacciava le loro regioni. In Libia riuscivano a vivere abbastanza profughibene, i salari erano alti e facevano tutti lavori qualificati, chi il saldatore, chi il piastrellista, chi il semplice muratore. Poi ci sono stati gli ultimi sconvolgimenti politici e i conseguenti attacchi alle città da parte delle milizie armate e all’improvviso si sono trovati nuovamente in pericolo. Così chi era riuscito a mettere da parte abbastanza soldi ha tentato l’attraversata e si è affidato a uno scafista”.

“Secondo Sansone, un giovane nigeriano, l’obbiettivo non è quello di arrivare sulle coste italiane, ma arrivare in acque internazionali, lanciare un mayday e aspettare che una nave di Mare Nostrum li recuperi – racconta Mattia – Sansone con il suo barcone è stato 4 giorni alla deriva, aveva con sè cibo e acqua, infatti gli scafisti prima di partire lo avevano avvisato di attrezzarsi, quindi è stato recuperato da una nave italiana. A quel punto è arrivato a Taranto, poi a Forlì e infine a Cesenatico. Chi tra questi profughi ha fatto richiesta di asilo politico rimarrà almeno 3 mesi, dopo lo Stato italiano deciderà se trattarli da rifugiati oppure se rimpatriarli. Ma non tutti fanno richiesta di asilo in quanto molti vogliono partire per il nord Europa il prima possibile, per poter raggiungere i propri parenti”.

“Quando ha sentito che sarebbero arrivati alcuni profughi a Cesenatico mi sono incuriosito, non mi piacevano i commenti su Facebook e la volontà di alcune persone di organizzare picchetti o manifestazioni contro questi ragazzi. Noi siamo romagnoli e siamo il popolo più ospitale dell’Italia. Non è combattendo 40 africani senza scarpe e senza cappotti che si vince la battaglia contro l’immigrazione clandestina“.

“Mi sono messo in contatto con la cooperativa che segue questi ragazzi e ho pensato che una partita di calcio potesse essere un buon modo per dimostrare alla città che di questi poveri ragazzi non deve avere paura. Ho scritto dell’iniziativa su Facebook, mi hanno già contattato dei ragazzi disponibili a giocare, nel frattempo la Juventus, contattata dalla cooperativa, ha regalato 12 palloni ai profughi. Ora il mio obbiettivo è quello di trovare un campo libero, fare una squadra di cesenaticensi e organizzare una partita aperta al pubblico, per finire con un rinfresco romagnolo a base di piadina e squacquerone”.

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