Continua l’iniziativa di sensibilizzazione e diffusione del concetto di “sicurezza in mare”, esteso a più livelli, e che rientra nel più ampio progetto denominato “Mare Sicuro” promosso, su scala nazionale, dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto- Guardia Costiera.

Non fare il bagno dopo aver mangiato o se è esposta la bandiera rossa, non salire sugli scogli, non avventurarsi mai in nuotate solitarie, non oltrepassare i limiti segnalati con le apposite boe, sono tra le regole che hanno suscitato il maggior interesse dei bambini, i quali hanno avuto modo di riflettere, con dibattiti sull’argomento, sul pericolo che comporta la mancata osservanza di queste raccomandazioni.
Nel corso degli incontri, poi, i “piccoli marinai” hanno fatto notare come a volte, i primi irresponsabili a infrangere le regole, siano proprio gli adulti, ergendosi, in alcuni di tali casi, in maniera esemplare, al ruolo di “bagnini in erba”, facendosi carico del compito di richiamare al dovere quanti tra i grandi, amici o famigliari che siano, sembrano non avere la giusta consapevolezza dell’importanza di un comportamento responsabile anche e soprattutto in mare.
Ciò che deve rilevare, in un contesto come quello della sicurezza in mare, non è tanto la sanzione, che pure in caso di inosservanza dovrà essere applicata, ma il significato di un divieto o di una raccomandazione, il rischio reale che ne può derivare in caso di disattenzione: ecco perché diviene fondamentale che anche a scuola si parli di sicurezza, lasciando dei messaggi che spesso, sono proprio i più piccoli a recepire con maggiore giudizio.
				