L’associazione Rumori Sinistri – ADL Cobas Emilia Romagna non gradisce l’intervento di Forza Nuova sulla “lista nera” degli hotel che accolgono i profughi e neppure le dichiarazioni del presidente Adac di Cesenatico, Giancarlo Barocci che invece difende gli albergatori.

“Non è in pericolo l’economia turistica, che utilizza il lavoro gravemente sfruttato dei lavoratori stagionali, ma la salvaguardia di coloro che fuggono da guerre e devastazione prodotte dalle politiche neocolonialiste. E’ un nostro dovere accogliere questi giovani e accoglierli senza speculare economicamente e politicamente su di essi a partire magari dal recupero, per scopi abitati, delle colonie dismesse o dei tanti edifici non utilizzati che potrebbero poi essere destinati anche a tutti quei cittadini in lista di attesa per gli alloggi popolari o in estrema emergenza abitativa dovuti agli sfratti – continua l’associazione Rumori Sinistri – ADL Cobas Emilia Romagna – Ed è chiaro che i luoghi comuni che animano la propaganda xenofoba che sia quella della Lega Nord o di Forza Nuova, poco importa, non aiutano a porre una critica importante a questo modello di accoglienza emergenziale e improvvisato che poco a che fare con la necessità di rispondere a servizi efficaci per chi è in fuga da guerre persecuzioni che noi occidentali abbiamo alimentato e prodotto nei territori di provenienza. La guerra in Libia è lì a ricordarcelo”.
“Sfatiamo ad esempio il luogo comune per cui i migranti ricevono 35 euro al giorno. Non è vero! I 35 euro quotidiani messi a disposizione dal Ministero dell’Economia (e attinti per la maggior parte dal Fondo Europeo per i Rifugiati) servono per una serie di necessità nella gestione dell’accoglienza, dalla manutenzione dei locali, al cibo, fino alla paga degli operatori che assistono i rifugiati 24 ore al giorno, sono soldi che ricadono sui territori (locali sono gli operatori, locali i supermarket in cui si acquista il cibo…). I soldi che materialmente ogni giorno vengono assegnati ai richiedenti asilo ammontano invece a 2,5 euro. Pari a 75 euro al mese e spesso in molti progetti soprattutto al centro sud, ma non solo, nemmeno li ricevono”.
