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Dopo le cure, la tartaruga Sara torna libera – VIDEO

By 29 Maggio 2015 No Comments

tartarughe_webCESENATICO Un esemplare di tartaruga Caretta caretta, che a migliaia popolano le acque dell’Adriatico, questa mattina è stato restituito al mare di Cesenatico, dopo essere stato curato nell’ospedale della Fondazione Cetacea Onlus di Riccione. Un gesto simbolico per celebrare la “Giornata della tartaruga marina 2015” e che ha fatto da cornice all’incontro pubblico “Tartaday 2015”, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Rete regionale per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine e ospitato dalla Fondazione Centro ricerche marine di Cesenatico.

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“Favorire la conoscenza del nostro mare è un punto di partenza fondamentale per difenderlo e salvaguardarlo – afferma l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. Nel 2012, proprio per monitorare lo stato di conservazione delle tartarughe e la qualità delle acque, promuovere iniziative di ricerca scientifica e coordinare le strutture di soccorso presenti sul territorio, la Regione ha dato vita alla Rete per la conservazione e la tutela delle tartarughe marine dell’Emilia-Romagna, che riunisce enti locali, Università, Capitaneria di porto, Corpo forestale dello stato e altre associazioni ambientali. L’attività svolta in questi anni – conclude Gazzolo – è un esempio di come si possa valorizzare in modo integrato quella straordinaria risorsa che è l’Adriatico e di quanto sia importante l’attività di sensibilizzazione rispetto al tema della protezione dell’ambiente marino-costiero”.
Il Tartaday 2015 è stato accreditato come evento satellite ufficiale della Green Week, la più importante conferenza annuale sulle politiche ambientali promossa dalla Commissione Europea.

IMG_6647_webTutte le specie di tartaruga marina, che nuotano nei nostri mari da 150 milioni di anni, sono considerate a rischio di estinzione. Gli studi dicono che in Adriatico vi è una grande concentrazione di Caretta caretta, che non vengono sulle coste dell’Emilia-Romagna per deporre le uova, ma usano l’alto Adriatico come area di foraggiamento, grazie alla presenza di una grande quantità di nutrienti. Una volta cresciute, le tartarughe tendono a migrare più a sud per la riproduzione.
Secondo uno studio recente nell’arco di dieci anni l’indice di recupero delle Caretta caretta sulle coste dell’Emilia-Romagna è stato pari a 7,5 tartarughe per chilometro, contro una media nazionale di 0,4: un indice che dimostra la consistente presenza delle tartarughe in questa zona e l’esistenza di un sistema organizzato per il recupero.

 

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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