Minacce alla Polizia Municipale. Dopo la iena Filippo Roma, mercoledì 24 giugno nel tribunale di Rimini testimonieranno gli agenti della Municipale di Cesenatico sul racket del cocco bello.

I fatti. Le indagini coordinate dal dirigente Claudio Cagnini e dal Sostituto Commissario Stefano Sant’Andrea della Squadra Mobile di Forlì, coinvolgendo anche gli uffici della Polizia del riminese e del ravennate e la Polizia Municipale di Cesenatico, erano state concluse nell’agosto del 2010 con i relativi arresti. Inoltre nella maxi operazione erano stati sequestrati a Riccione e a Cervia due locali adibiti a laboratori artigianali e dormitori dei venditori, ricavati da garage o scantinati, nei quali erano stati allestiti dei centri di lavorazione e preparazione del cocco, in barba – secondo l’accusa – alle prescrizioni igieniche per il trattamento degli alimenti. I rilievi e i provvedimenti erano stati eseguiti dopo che erano state effettuate nove perquisizioni domiciliari, due a Cesenatico, due a Cervia, una a Bellaria, una a Riccione, due a Misano Adriatico e una a Montefiore Conca.
Le indagini erano partite nel giugno 2010 quando un’azienda che forniva frutta in spiaggia nei territori di Cesenatico e del riminese aveva dovuto fare i conti con i Manfredonia. Infatti – sepre secondo l’accusa – i venditori dell’azienda venivano avvicinati dal boss che li sconsigliava di distribuire cocco in spiaggia, poiché il territorio era storicamente sotto il monopolio della famiglia napoletana.
