Domenica 31 gennaio scadrà la proroga del contratto di affitto tra il Comune di Cesena e quello di Cesenatico per l’area del parco di Levante, della piscina comunale, dei magazzini e dell’ex Peligro.
“Nonostante una richiesta ufficiale di chiarimenti – presentata durante il consiglio comunale del 18 dicembre 2015 – ad oggi il Comune di Cesenatico non ha fornito alcuna spiegazione ai cittadini e alle realtà che svolgono attività su quelle aree, su quali siano le intenzione dell’amministrazione dopo la scadenza della proroga – interviene il capogruppo Pd, Matteo Gozzoli – Ritengo che il parco di Levante così come la piscina e le altre aree facenti parte dell’accordo abbiamo una grande importanza per la nostra città e – a prescindere dalle tempistiche contrattuali – serve un programmazione complessiva sull’intera area”.
“Si tratta di un’area unica sulla Riviera romagnola con enormi potenzialità sia dal punto di vista naturalistico che sportivo, senza tralasciare le numerose attività socio-culturali che le associazioni della nostra città vi svolgono – continua Gozzoli – Dopo la scadenza del contratto a fine novembre avevamo chiesto al sindaco Buda di chiarire quali fossero le intenzioni della sua amministrazione e di coinvolgere le forze politiche, le associazioni economiche e le realtà che agiscono su quell’area”.
“Dopo il 18 dicembre le uniche notizie le abbiamo apprese dalla stampa grazie alla lettera del vice-sindaco di Cesena Carlo Battistini che sottolineava le mancate risposte del Comune di Cesenatico e che dava notizia degli esiti della perizia e dell’ammontare dei canoni d’affitto delle aree, molto più basse di quelle annunciate da Buda in consiglio comunale – conclude Gozzoli – Siamo a pochi giorni dalla scadenza della proroga e credo che il destino dell’area del parco di Levante riguardi tutta la nostra comunità e non solo la Giunta, ho presentato un’interpellanza per chiedere a che punto sia la trattativa tra i due Comuni e quali siano le intenzioni dell’amministrazione Buda. È inaccettabile che il futuro di un bene così importante e strategico sia gestito così in gran silenzio e senza alcun tipo di confronto con la città”.