Si terrà a Cesenatico venerdì 15 e domenica 16 aprile (ore 9) il III Convegno Nazionale di Archeologia, Storia ed Etnologia Navale, promosso e organizzato dall’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN) insieme al Museo della Marineria di Cesenatico, sede dell’iniziativa.

Il programma delle due giornate di convegno prevede 40 relazioni suddivise nelle tre sezioni principali dedicate rispettivamente all’archeologia, alla storia, all’etnologia, più una poster session nella quale saranno ospitati contributi brevi in forma di poster con le quali altri studiosi potranno rendere noti ulteriori temi e proposte di ricerca. A chiusura del programma è prevista anche una breve rassegna bibliografica di nuove pubblicazioni.

La prima giornata di venerdì 15 aprile, dopo il saluto inaugurale del sindaco di Cesenatico Roberto Buda, prevede ad inizio convegno uno speciale intervento dall’Albania, paese adriatico la cui tradizione e storia navale merita di essere salvaguardata e maggiormente conosciuta. Poi si entrerà nel vivo dei lavori con al mattino la sezione dedicata all’archeologia e al pomeriggio quella dedicata alla storia navale. Si passerà così dai natanti di epoca neolitica sino agli scafi di età classica, proseguendo attraverso la navigazione del Medioevo e dell’età moderna, con propaggini estese sino alla Grande Guerra, e con una interessante divagazione su una spedizione italiana di archeologia navale in Giappone. La seconda giornata del convegno, sabato 16 aprile, vedrà relazioni centrate su argomenti di carattere etnografico e sui musei, e si concluderà con due interventi dedicati a due maestri e pionieri degli studi sulla marineria tradizionale recentemente scomparsi: Siro Ricca Rosellini e Riccardo Brizzi. L’ambito veneziano e adriatico – in ragione della sede del convegno e della forte radice di ISTIAEN nella città lagunare – è sempre molto ben rappresentato, ma non esclusivo: le relazioni coprono infatti un po’ tutte le regioni costiere italiane e anche le acque interne.
Il programma è consultabile sul sito del Museo della Marineria all’indirizzo www.museomarineria.eu, dove è possibile scaricare anche il fascicolo degli abstracts.
