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In Romagna

Stalker minaccia di morte la vittima. In carcere

By 16 Aprile 2016 No Comments

poliziaFORLI Nel pomeriggio di sabato 17 ottobre a Forlì, la Polizia di Stato ha tratto in arresto P.B. (albanese del 73) residente a Forlì, in quanto continuava a perseguitare la vittima.

In particolare la donna,del 1985, era rimasta bloccata sulla sede stradale a bordo della propria autovettura, aggredita dall’ex marito che violentemente e con minacce tentava di aprire l’autovettura. (il tutto dopo averla seguita e fermata con manovra a tenaglia nei pressi del semaforo di viale Roma). Le Volanti ed equipaggio della Squadra Mobile giunti sul posto, fermavano l’uomo mentre stava percuotendo il fratello della donna, che con la propria autovettura seguiva la parente proprio per scongiurare aggressioni nei suoi confronti; nel porta oggetti del veicolo di P.B venivano rinvenuti tre cacciaviti di grandi dimensioni.

Gli approfondimenti sulla vicenda, l’assunzione di testimonianze, anche in riferimento a fatti passati, permettevano di evidenziare gravi elementi di responsabilità a carico dell’uomo, che nella circostanza veniva arrestato per i delitti di atti persecutori e maltrattamenti posti in essere negli ultimi anni di convivenza, ed altri reati connessi (lesioni e minacce nei confronti del fratello della donna). Lo “stalker” veniva poi tradotto presso la casa circondariale di Forlì a disposizione del P.M. dott.ssa Federica Messina.

Per tali fatti, P.B. è stato condannato alla pena di anni 2 e 6 mesi di reclusione, con sentenza emessa dal Tribunale di Forlì in data 23 marzo, nel contempo, da fine gennaio sino a ieri, era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, ospite di un connazionale; la ex moglie e le figlie avevano ovviamente abbandonato la casa coniugale trovando protezione presso la famiglia d’origine della donna.

Nell’ultimo periodo l’uomo si rendeva protagonista di reiterate violazioni al “divieto di contatti con persone diverse da quelle coabitanti” imposto dal Giudice, in particolare chiamava telefonicamente più volte la figlia minore, manifestando a questa la volontà di uccidere l’ex moglie e suo fratello.

Tali condotte intimidatorie, rappresentate all’Autorità Giudiziaria (P.M. dott. Filippo Santangelo) con tempestivi riscontri investigativi posti in essere dalla Squadra Mobile, sono state considerate fattore di aggravamento della misura in atto e il Giudice che aveva emesso la condanna (dott.Di Giorgio Giuseppe), ritenuto il grave ed attuale pericolo per l’incolumità delle parti offese, accoglieva la richiesta del Pubblico Ministero e in data 14 aprile u.s. ha revocato gli arresti domiciliari e disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dello straniero, ritenuta l’unica in grado di scongiurare tempestivamente ogni futuro e pericoloso contatto tra l’imputato e le persone offese.

Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dagli investigatori nel pomeriggio di giovedì scorso con l’accompagnamento alla locale casa circondariale.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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