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In Romagna

Apt: “In 6 anni 41mila euro di rimborsi a Grassi”

By 28 Ottobre 2016 No Comments

raffaella sensoliRaffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, ha ottenuto la lista dei rimborsi chiesti e ottenuti dall’ex capo ufficio stampa di Apt (l’azienda di promozione turistica regionale) Fabio Grassi dal 2010 ad aprile del 2016. “Il 20% delle spese sostenute per la promozione turistica per i giornalisti italiani da Apt era rappresentato da rimborsi allo stesso Grassi per cene e pranzi offerti a giornalisti. Nell’accesso agli atti sono stati oscurati tutti i nomi degli ospiti”.

Pranzi a base di piadine (con conti che spesso superavano anche i 90 euro per due coperti), aperitivi all’Autogrill, cene in ristoranti thailandesi o americani che “evidentemente hanno poco a che fare con la promozione turistica delle tipicità dell’Emilia Romagna”. C’è questo e molto altro nell’elenco dei nuovi rimborsi spese chiesti e ottenuti dall’ex capo ufficio stampa di Apt Fabio Grassi, resi pubblici in una conferenza stampa da Raffaella Sensoli, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che sul caso Vacanzopoli a settembre aveva già presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

Grassi lo scorso mese di agosto era stato coinvolto nel caso di pranzi stampa truccati, dopo la denuncia della giornalista Anna Budini del Corriere di Bologna. L’ex capo ufficio stampa le aveva chiesto di confermare la presenza a due pranzi, ai quali non era stata neppure invitata, per poter giustificare i rimborsi (clicca qui per leggere l’articolo). Dopo quella denuncia Grassi si era dimesso dal suo incarico.

La lista contiene l’elenco dei rimborsi accordati a Grassi nel periodo che va da gennaio 2010 a dicembre 2013, più i primi 9 mesi del 2016 (quelli del 2014 e 2015 erano stati già diffusi a luglio e dai quali è partita l’inchiesta della magistratura) per un totale di più di 30mila euro, ovvero quasi il 20% delle spese totali sostenute da Apt per effettuare gli educational tour per tutta la stampa italiana nello stesso arco temporale. Se a queste cifre si sommano quelle relative ai due anni già diffusi, si scopre che l’ex ufficio stampa di Apt in sei anni di attività ha chiesto e ottenuto rimborsi per più di 41mila euro. “Un quarto dei soldi spesi da Apt per la promozione turistica dell’Emilia Romagna tra i media italiani era destinata a cene e pranzi pagati dall’azienda regionale a Grassi per incontrare veri o presunti giornalisti – spiega Raffaella Sensoli – Ecco perché ci chiediamo se l’indagine interna che ha portato a termine Apt e le sue relative sanzioni a Grassi (6 mesi di sospensione più 5200 euro di multa per 20 pranzi e cene irregolari) abbiano preso in considerazione anche gli anni precedenti al 2014″.

Piadine e il ristorante thailandese. Scorrendo il lungo elenco delle spese rimborsate a Grassi si può notare come l’ex capo ufficio stampa di Apt fosse solito ospitare a pranzo o a cena colleghi giornalisti nell’ambito dei cosiddetti educational tour riservati alla stampa italiana. “L’8 aprile 2010 Grassi pranza con un giornalista in un chiosco di piadine a Rimini spendendo 95,50 euro. Il 19 maggio 2013 invece ospita un altro giornalista in un ristorante thailandese. Non mancano poi le colazioni e gli apertivi (il 22 luglio 2013 c’è un rimborso di 20,61 euro per un pranzo con giornalista al bar della Terza Torre a Bologna, sede della Regione Emilia Romagna) oppure i caffè offerti a tre giornalisti il 17 aprile 2012 per un totale di 10 euro. Nell’elenco c’è anche il rimborso per un pranzo con giornalista effettuato all’Autogrill il 18 gennaio 2012 da 28,50 euro e la cena in un ristorante americano all’interno di un centro commerciale di Savignano sul Rubicone con uno scontrino di 34,50 euro. Anche se si tratta di cifre sicuramente esigue, quello che ci chiediamo è quale tipo di promozione turistica ci possa essere dietro un caffè offerto a un gruppo di giornalisti o addirittura la cena in un locale asiatico – puntualizza Raffaella Sensoli – Possibile che in tutti questi anni all’interno di Apt nessuno abbia mai sollevato questo interrogativo, contestando questo tipo di rimborsi? Crediamo che su questo aspetto la presidente Zanetti debba chiarire la sua posizione”.

Il “crollo” del 2016. “L’elenco dei rimborsi accordati a Grassi è molto lungo e casi come quelli sopracitati si ripropongono anno dopo anno con una cadenza quasi settimanale – continua Raffaella Sensoli – Almeno fino all’aprile del 2016 quando, improvvisamente, il flusso si interrompe. Basti pensare che nei primi 7 mesi di quest’anno (ovvero nel bel mezzo dell’interessamento al caso delle spese sostenute da Apt per gli educational tour attraverso un accesso agli atti), la quota dei rimborsi chiesti da Grassi si è praticamente azzerata, passando dagli 8.346 euro del 2010 agli appena 571 del 2016”.

Nomi dei giornalisti oscurati. “Apt, rispondendo al nostro accesso agli atti, ha deciso di oscurare i nominativi dei giornalisti ospitati, rendendo così impossibile qualsiasi tipo di verifica sulla loro effettiva presenza o meno ai pranzi e alle cene citate, così come era stato fatto dopo la nostra prima denuncia pubblica. Nella lettera che mi è stata inviata – continua la consigliera regionale Raffaella Sensoli – si fa riferimento all’indagine in corso da parte della magistratura, paventando il diritto alla riservatezza di tutti soggetti coinvolti nella vicenda. Una decisione che contestiamo visto che i dati derivanti da un accesso agli atti devono essere consegnati al consigliere regionale integralmente e senza alcuna censura, come stabilisce la legge. Chi non lo facesse commetterebbe un atto illegittimo ed essendo pubblico dipendente verrebbe meno ai suoi doveri d’ufficio la cui violazione comporta il reato di cui all’art. 328 del Codice Penale. Un caso che, sommato al grave ritardo con il quale questo elenco ci è stato fornito, la dice lunga sulla assoluta trasparenza dimostrata da Apt”.

Danno erariale? “Quello che vorremmo sapere è se prima del nostro interessamento al caso i controlli in Apt sui rimborsi chiesti e ottenuti da Grassi venivano effettuati o meno – conclude Raffaella Sensoli – Analizzando i dati non possiamo non rilevare che pur continuando a investire denaro sugli educational tour e l’ospitalità di giornalisti italiani (solo nel 2015 sono stati spesi più di 34mila euro) la cifra delle spese rimborsate a Grassi è passata da una media di 7/8mila euro l’anno ad appena 571 del 2016. Dubbi che la presidente Liviana Zanetti in questi mesi non ha mai risolto del tutto, nonostante le numerose nostre sollecitazioni. Per questo non ci resta che ribadire ancora una volta la nostra richiesta di dimissioni immediate dei vertici di Apt oltre che una presa di posizione forte da parte dell’assessore Andrea Corsini. Alla luce dei dati e delle cifre di cui siamo entrati in possesso è necessario effettuare altri approfondimenti. In tal caso si potrebbe prefigurare anche l’ipotesi di un danno erariale sul quale non mancheremo di chiedere alla Corte dei Conti di indagare”.

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