«Regali amari per un dicembre che si preannuncia caldo per le tasche dei cesenaticensi». Così il presidente di Confesercenti di Cesenatico, Fabrizio Albertini interviene sulla tariffa dei rifiuti (Tari) in scadenza nel mese di dicembre e che vede le imprese impegnate pesantemente «nel ripianare buchi di bilancio o balzelli ingiustificati».
«In questi giorni nella casa e nelle aziende di Cesenatico stanno arrivando le cartelle di saldo della Tari. La sorpresa amara è un aumento che va dal 20 al 25 % rispetto allo scorso anno – spiega Albertini – Non è più tollerabile né sostenibile. Le imprese sono in sofferenza economica e di consumi, la fase invernale e quella più difficile e le scadenze sulle tasse, rifiuti e Imu cadono tutte nel periodo più delicato per le nostre imprese. Gli aumenti dei rifiuti sono ingiustificati rispetto al servizio fornito e rispetto ai giorni di apertura di hotel , ristoranti, stabilimenti balneari e imprese in generale che sono tartassati pesantemente».
«Mediamente un hotel di 50/60 camere può pagare circa 15mila euro di Tari e altrettanti di Imu su cui grava in più anche la tassa di scopo. Lo stesso sistema dei rincari ingiustificati lo abbiamo sulle utenze gas, luce, acqua e tutto questo mentre i servizi calano, in controtendenza a quello che le nostre aziende stanno facendo per reggere crisi e concorrenza. Si aumentano infatti i servizi e si abbassano i prezzi pur di far quadrare i conti. Oggi per le imprese l’accesso al credito è spesso una strada tortuosa e difficile, non possiamo infatti usare quei pochi crediti ottenuti solo per pagare tasse e balzelli e toglierli dagli investimenti, per poi sentirci anche dire che abbiamo imprese vecchie e non al passo con i tempi».
«Bisogna ragionare di più sul giusto prezzo rispetto al consumo, ma soprattutto rispetto al servizio – conclude Albertini – Inoltre è necessario prendere in considerazione la possibilità di fatturare i costi di Imu e Tari mensilmente o bimestralmente per diluire le rate delle fatture, ma specialmente vedere di abbassarli perché troppo costosi».