Con il terzo appuntamento del Festival JAZZenatico, previsto per giovedì 9 marzo 2017 alle 21.30 al Teatro Comunale di Cesenatico, la direzione artistica cala l’ennesimo poker d’assi: due professionisti di primo piano del panorama jazzistico italiano, come Stefano Bedetti (sax tenore) e Paolo Ghetti (contrabbasso), incontrano John Bernard Riley, autorità indiscussa nel campo della batteria, per diffondere l’innovativa esperienza del “pianoless” trio. L’approfondita ricerca musicale condotta da Bedetti negli Stati Uniti per quasi quattro anni e l’apporto di un professionista del calibro di Riley regaleranno alla performance un taglio e un respiro inediti, dove il background americano dei due grandi ospiti contribuisce alla fusione della più recente tradizione jazzistica d’oltreoceano con le linee evolutive di quella europea.
Anche la serata del 9 marzo sarà presentata dalla cantante Sara Jane Ghiotti, impegnata, con il suo quartetto, a promuovere la musica brasiliana nell’ambito del circuito JazzenaticOff il 10 marzo, presso il ristorante “Squisito” di Cesenatico.
“Non appena siamo venuti a conoscenza della presenza di Riley in Italia, – afferma Fabio Nobile, direttore artistico del Festival insieme ad Alessandro Fariselli – ci siamo spesi col massimo dell’entusiasmo per dare spazio, nel cartellone di JAZZenatico, alla formazione con la quale il grande maestro americano è impegnato nella registrazione di un nuovo lavoro discografico. Con questa serata l’emozione di una vera ‘jazz experience’ è assicurata”.
Il concerto mette in scena, infatti, l’originale formula del “pianoless” trio, ovvero di una formazione a tre elementi, priva di strumenti armonici, che lascia spazio ancora maggiore all’interpretazione. Il gruppo si farà interprete di un’immersione nel jazz contemporaneo dove farà confluire tradizione e innovazione. Il repertorio della serata prevede, accanto all’esecuzione di alcuni classici, anche alcuni brani originali tratti dal disco del quale il trio sta curando la registrazione.
Scoperto musicalmente dal batterista degli “Area” Giulio Capiozzo, il sassofonista Stefano Bedetti è stato membro dei “Jestofunk” nel decennio 1995-2005, un’esperienza artistica che l’ha portato a calcare i più importanti palchi e festival jazz del mondo. Dopo aver militato nel “Marco Tamburini International Quintet”, insieme a Billy Hart e Cameron Brown, fonda il suo quartetto nel 2005, col quale pubblica il disco d’esordio “The bright side of the moon”, che gli vale la nomination di “best jazz album 2007” agli 
“Italian Jazz Awards”. Dopo il trasferimento a New York nel 2009, collabora con personalità di spicco della scena internazionale come George Cables, Billy Hart, Cameron Brown, Dave Stryker, Billy Drummond, Tony Scott, Jimmy Owens, Berry Altschul, Ed Howard, George Garzone, Victor Lewis, Dave Kikosky, Lenny White e Pete Levin.
Il contrabbassista Paolo Ghetti vanta un ricco percorso di sideman al fianco di professionisti di prim’ordine , fra i quali Pat Metheny, Peter Erskine, Pat Martino, Steve Coleman, Lee Konitz, Cedar Walton ed Enrico Rava. Forte della partecipazione ai più importanti festival e rassegne nazionali e di oltre quaranta incisioni discografiche, Ghetti si è anche cimentato nel ruolo di leader di una propria formazione e come compositore nel disco “Profumo d’Africa”.
A seguito dell’esperienza maturata alla “University of North Texas College of Music”, insieme alla formazione “One O’ Clock Lab Band”, con la quale ottiene una nomination ai Grammy per “Best Jazz Performance By a Big Band”, John Bernard Riley si trasferisce a New York nel 1976. Due anni dopo entra a far parte della “Woody Herman Band”, per poi ampliare le sue collaborazioni con personalità artistiche della statura di Stan Getz, Milt Jackson, Miles Davis, Dizzy Gillespie, John Scofield, Bob Mintzer, Gary Peacock, Mike Stern, Joe Lovano, Bob Berg, John Patitucci e con formazioni come la “Vanguard Jazz Orchestra” e la “Carnegie Hall Jazz Bad”. Maestro indiscusso nell’insegnamento della batteria, Riley è autore di un metodo adottato in molte scuole musicali italiane.
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