Nelle prime ore di venerdì sono stati eseguiti decine di arresti per spaccio di droga nel Deep Web (anche detto Dark Web), ossia quella parte di internet nascosta ed anonima dove si possono trovare tantissimi tipi di merce e dove l’illegalità ha trovato il suo modo di prendere piede. L’operazione di polizia ha comportato arresti e perquisizioni in 25 province diverse, nei confronti di soggetti che a vario titolo sono incolpati di traffico e spaccio di droga nel Deep Web.

Utilizzare le potenzialità del web ma in modo nascosto, questa la marcia in più che offre il Deep Web, il quale si è reso il posto ideale dove spacciare qualsiasi merce illegale o proibita. Allo stesso modo, il Deep Web ha dato il via libera allo spaccio di droga e di sostanze stupefacenti. Sono stati trovati, addirittura, dei video in cui si mostrava come la droga poteva essere nascosta facilmente in diversi oggetti come statuette, cellulari ed altri oggetti quotidiani e di uso comune.

Sono ben 25 le province coinvolte nell’ondata di arresti di oggi, e decine le persone che dovranno rispondere alla legge per aver pubblicizzato e spacciato la droga usando il web. Gli arresti sono scattati in tutta Italia dopo un lavoro di indagine condotta per 15 mesi dal Servizio centrale operativo e dalla squadra mobile di Lecco, coordinati dalle Procure di Lecco, Bergamo, Forlì e Pisa.

Nell’ambito di questa più vasta operazione si inserisce anche l’attività svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Forlì-Cesena, che sotto l’egida della Procura della Repubblica di Forlì (P.M. dott.ssa Sara Posa) ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Forlì, dott.ssa Luisa del Bianco, a carico di G.C., 29enne cesenaticense, ed un arresto in flagranza di reato nei confronti di G.M., anche lui 29enne cesenaticense.

Le attività di indagine sul nostro territorio, in stretta collaborazione con il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la Squadra Mobile della Questura di Lecco, hanno trovato un primo step nell’identificazione del cesenaticense G.C., individuato nell’estate del 2016 da parte del Posto di Polizia di Cesenatico all’uscita dell’Ufficio Postale di via Saffi dopo aver effettuato operazioni dirette alla spedizione di stupefacente destinato ad agenti sotto copertura (vedasi video al minuto 1:34 è l’ufficio postale di Cesenatico).

L’analisi delle operazioni effettuate nel circuito postale e delle transazioni nel web hanno poi permesso di ricostruire le attività illecite di G.C., il quale nell’ambito della più vasta operazione è stato colpito dall’Ordinanza di Custodia Cautelare da parte del G.I.P. del Tribunale di Forlì, dott.ssa Luisa Del Bianco. C.G., trovato all’interno della sua residenza cesenaticense, al momento dell’arresto ordinato dalla magistratura deteneva stupefacenti di vario tipo e qualità (gr. 89 di Marijuana, gr 3,5 di Chetamina, gr 8 di anfetamina-metanfentamina, 1 pasticca di “Ecstasy”).

Grazie agli elementi raccolti nel corso della perquisizione, gli agenti si sono recati presso l’abitazione di G.M., anche lui residente a Cesenatico, che si è rivelato essere un personaggio di ruolo superiore, come dimostra il ritrovamento, nel suo alloggio, di un consistente quantitativo di stupefacenti e 21mila euro in contanti, frutto delle attività illecite (nascosti nella sua camera da letto all’interno di una cassetta di sicurezza).

La maggior parte dello stupefacente era custodita nel garage adibito a studio/laboratorio musicale posto nel retro dell’abitazione: occultato all’interno di un frigo vi erano 800 grammi di stupefacente tipo Speed, 53 grammi di funghi allucinogeni, 13 francobolli di Lsd; occultato all’interno di una cassa per la musica vi erano 735 grammi di pillole (circa 2000) di Ecstasy, 492 grammi di Chetamina, 194 grammi di Mdma, 20 grammi di cocaina, altri 4 grammi di Speed, 2 grammi di Mdma, 20 grammi di pillole di Ecstasy, oltre che bilancino di precisione; nello stesso locale vi erano un fornellino a gas portatile verosimilmente utilizzato per cuocere lo stupefacente e altro materiale per la produzione al dettaglio (cartucce di gas butano per il funzionamento del fornellino, confezioni da 1 kg ognuna di caffè verosimilmente utilizzata per la produzione e confezionamento di Mdma, padelle di diverse dimensioni verosimilmente utilizzate per la cottura dello stupefacente, una bottiglia in plastica con doppio fondo verosimilmente utilizzata per l’occultamento e il trasporto di stupefacente, una pressa manuale per la compattazione dello stupefacente, una macchina per il sottovuoto con vari sacchetti per il confezionamento dello stupefacente).

Altra sostanza stupefacente è stata ritrovata all’interno di un Hard Disk (varie pasticche di colore bianco e arancio, del perso di grammi 5,2, grammi 0,87 di cocaina, 5 grammi di cristalli di Mdma e un bilancino di precisione); sette Hard disk svuotati delle proprie parti elettroniche interne sono stati sequestrati poiché verosimilmente utilizzati per il trasporto dello stupefacente. I due sono stati quindi messi a disposizione della magistratura ed accompagnati in carcere a Forlì.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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