di Mario Pugliese

Del resto, riflettevo, se quando alloggio a Roma, io pago la mia imposta di soggiorno per restaurare piazza Navona, perché un romano che viene in vacanza a Cesenatico non dovrebbe versare il suo obolo per rifare l’asfalto di viale Trento?
Gozzoli ha inserito una tassa che, ne sono convinto, anche Roberto Buda – in caso di elezione bis – avrebbe dovuto introdurre. Perché il bilancio, solo un po’ siliconato dall’Imu sulle piattaforme, semplicemente lo impone.
Semmai, quando ci si interroga sulle disastrate finanze locali, bisognerebbe chiedere conto a chi – in passato – ha sperperato risorse pubbliche governando «alla Mourinho», ossia… guadagnare consenso a tutti i costi come se non ci fosse domani.

Si tratta dell’area denominata ex Ecoplast, già sequestrata dal Noe di Bologna dopo aver accertato che quella montagna di polimeri petroliferi – in seguito al deterioramento dei teloni che la rivestivano – inquinava le falde agricole e l’acqua del porto canale circostante.
Una bomba chimica che, da otto anni, irradia sui cieli di Cesenatico miliardi di particelle di plastica che – ogni qual volta si alza una leggera brezza – i nostri stessi figli respirano a pieni polmoni o magari ingeriscono consumando la frutta a km 0 del contadino o i paganelli nostrani finiti nelle reti dei capanni.
Stiamo parlando, per intenderci, di inerti utilizzati in edilizia come materia prima secondaria da miscelare al cemento nella realizzazione del massetto. Tanti coriandoli di polvere nociva per la salute umana che, da otto anni otto, si librano nell’aria della nostra città mischiandosi alla brezza marina. E’ un problema reale, oggettivo, non opinabile che bussa alle porte di Cesenatico. Unico limite… è un tema poco social sul quale non è il caso di sprecare neppure un «like».

Ma tra un po passerà anche la moda dei vaccini e poi avremo un esercito di madri in cerca di un nuovo pseudo-ideale sul quale lottare. Ma non vi accorgete che il vero problema delle nuove generazioni é la dipendenza da telefonino?