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Dopo 30 di pesca a strascico, Federica II verrà demolita e non solcherà più il mare Adriatico. Nevio Torresi ha attraccato la sua imbarcazione in banchina che a breve verrà rottamata con gli incentivi europei.

«Ho preso questa decisione a malincuore, ma non era più possibile continuare – spiega il pescatore – Prima di tutto mi ha dato forti segnali la mia salute, per me andare in mare significava bere litri di caffè e fumare troppe sigarette al giorno e la situazione era diventata pericolosa».

Ma le motivazioni non si fermano qua. Di certo gli incentivi per la dismissione della pesca a striscico dell’Europa sono stato il pretesto, ma non solo: «Il mare si è impoverito di pesce e i guadagni non sono più come un tempo – continua Torresi – Ho cercato di vendere l’imbarcazione, ma purtroppo non ho ricevuto risposte, oggi i pochi giovani che si avvicinano a questo mestiere lo fanno nei confronti della pesca alle cozze e alle vongole perché lavorano meno ore e il guadagno è migliore».

Secondo Nevio Torresi poi c’è un problema di fondo: «I giovani non si avvicinano più a questo mestiere non solo per gli scarsi guadagni, ma anche perché non esiste più la formazione e quindi non esiste il ricambio generazionale. Credo che il mestiere del pescatore, almeno per le piccole imbarcazioni, sia destinato a morire e anche in questo l’Europa dovrebbe spiegare per qualche motivo sta dalla parte delle grandi imbarcazioni e non difende la pesca dei più piccoli. Così come qualcuno dovrebbe spiegarmi per quale motivo il nostro mestiere, nel quale si lavora anche la notte e a volte in condizioni proibitive, non viene considerato lavoro usurante».

«In tutto questo parte della responsabilità la attribuisco anche alla Cooperativa Pescatori che nel tempo è diventata una cooperativa di servizi e non più di produzione. La cooperativa io l’ho sempre vissuta come un luogo dove confrontarsi, discutere e crescere e oggi questi aspetti sono venuti meno». Così è arrivato il tempo della pensione dopo 40 anni di mare e di… emozioni.

Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

One Comment

  • Arnaldo ha detto:

    Caro Nevio due anni fa nel documentario a “Mare” dicevi che la cooperativa e’ Come una Mamma comincia portandole più rispetto

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