
«Ritengo che la proposta di elezioni l’8 luglio sia poco utile per il Paese – interviene il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli – In così poco tempo non c’è modo di far emergere le proposte politiche e le candidature. Inoltre sarebbe un dramma per la partecipazione, già le ultime tornate elettorali hanno visto cali, votare a luglio durante le vacanze estive farebbe aumentare l’astensionismo. Per Cesenatico e per la Riviera Romagnola l’estate fa rima con ferie, vacanze, clima di festa e sopratutto lavoro per le nostre imprese turistiche. Certo la Notte Rosa (6 luglio) viene dopo al Governo ma troverei assurdo votare in quel periodo. Se fino ad oggi i partiti non hanno trovato l’accordo per trovare una maggioranza, penso che attendere l’autunno per votare sarebbe la scelta migliore».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. «Prima di ogni ragionamento turistico – commenta all’agenzia Dire il primo cittadino – solo pensare di andare due volte alle urne nell’arco di pochi mesi è folle. Questa follia sarebbe moltiplicata per 10 se l’ipotesi di data fosse l’8 luglio».
Da parte sua Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, taglia la testa al toro: «il Governo viene prima della Notte Rosa».

