
Per anni un centinaio di queste carrozzerie simpatiche, quanto demodé, si sono mosse in lungo e in largo per l’Europa continentale e hanno raggiunto Cesenatico sotto i riflettori di tv, giornalisti e numerosi ospiti, tedeschi in testa, che affollano la cittadina adriatica.
L’appuntamento per la sfilata a Cesenatico è alle 14.30 di domenica 13 maggio in via Mantegna, all’hotel Tilly di Valverde, dove il serpentone partirà per transitare sul lungomare Carducci e nelle principali vie del centro. In bella mostra le auto, tirate a lucido per l’occasione, resteranno poi in esposizione in piazza Ciceruacchio fino alle 18 e qui il pubblico potrà votare la macchina più bella ed interessante. A fine giornata verranno premiate le tre macchine più votate dal pubblico, mentre domenica sera, all’hotel Tilly verrà premiata la vettura a due tempi che arriva dal paese più lontano, quella più veloce e quella più datata, inoltre verrà sorteggiato il vincitore assoluto che si aggiudicherà una settimana di vacanza presso l’hotel.
Per la manifestazione sono arrivati a Cesenatico una quarantina di equipaggi Trabant, per un totale di oltre settanta proprietari con famiglia e seguito provenienti dall’ex Germania Est e dall’Italia.
Fuori produzione dalle catene di montaggio di Zwickau e dagli stabilimenti di Eisenach, queste simpatiche quanto spartane autovetture in vetroresina, vanto dell’industria meccanica della DDR, ora rappresentano un nostalgico ricordo di un glorioso passato. I dati tecnici parlano: cilindrata 600 o giù di lì, motore a due tempi, alimentazione a miscela, serbatoio autonomo per l’impianto di riscaldamento, tanto da resistere alle rigide temperature del nord Europa, quando il motore va in panne. Ideatore e precursore del raduno internazionale di Trabant, il signor Bruno Rinaldi che con la moglie si è appassionato a queste autovetture- Trabant e ne posseggono due. Una pagina di storia che riporta alla vecchia DDR, dove per avere una Trabant occorreva prenotarla almeno 10-15 anni prima, tanto che questo diritto d’opzione diventava preziosa merce di scambio.
				
