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Le case museo di scrittori stanno avendo negli ultimi anni un notevole riscontro nell’ambito del turismo culturale, con la nascita di varie reti e percorsi culturali. D’altra parte si tratta di luoghi che per loro natura sono portati valorizzare il territorio, grazie alla presenza di uno scrittore o di un poeta che ha saputo raccontare la sua terra e farla diventare materia delle sue opere traendone tutte le suggestioni.

L’Emilia Romagna è particolarmente ricca di case museo, e a Cesenatico in particolare si trova Casa Moretti, una delle prime case museo fondata in Italia, che ha svolto un ruolo di guida anche per individuare una fisionomia originale di questi luoghi che sono in realtà una sintesi tra casa, museo, biblioteca, archivio e centro di azione culturale.

Per fare conoscere e promuovere la realtà delle case museo, l’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna promuove nelle domeniche 20 e 27 maggio l’iniziativa «Dove abitano le parole», in occasione della quale Casa Moretti propone a partire dalle 15.30 con conclusione alle 18.30 delle visite guidate animate da attori che aiuteranno a percepire la presenza del padrone di casa.

La Compagnia de Il Teatro degli Scartafacci propone infatti «Strano ci sono anch’io… a Casa Moretti». Visite animate e letture con Matteo Carlomagno, Mirko Ciorciari, Paolo Summaria. Durante il percorso di visita della Casa Museo Moretti, in alcuni ambienti, il visitatore scoprirà veri quadri scenici che evocheranno il poeta attraverso i suoi versi, e la visita si animerà in un monologo poetico. La durata prevista per la visita è di 35/40 minuti, l’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Con queste due date di maggio inizia anche la rassegna «La Serenata delle Zanzare», gli appuntamenti con la poesia organizzati da Casa Moretti nel giardino che diventa così teatro di reading, presentazioni, incontri e spettacoli. Quest’anno si metteranno in evidenza i tratti più teatrali del verso (di periodi e intonazioni molto diversi), perché la poesia è capace anche di uscire dalla pagina per farsi voce, carne, suono, respiro, e con l’intento, oggi più che mai necessario, di dare senso alle parole, e farsi specchio di ogni esistenza.

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