Ha guidato la Compagnia dei carabinieri di Cesenatico per 4 anni e da sabato 29 settembre ricoprirà il nuovo incarico come Comandante della Compagnia di Crotone. Il Capitano Francesco Esposito dopo questi 4 anni di lavoro in città traccia un bilancio del suo comando e spiega su quali reati in particolare si è lavorato per garantire sicurezza a Cesenatico e nei nove Comuni della giurisdizione.
Come ha trovato Cesenatico e come la lascia dal punto di vista della sicurezza?
“Ho trovato una città con un altissimo senso civico, un territorio con istituzioni pubbliche e private molto attente alle esigenze dei cittadini. Inoltre ho trovato un enorme senso di responsabilità e grande collaborazione anche nel segnalare situazioni sospette, ma allo stesso tempo attenzione anche nei confronti del nostro operato. La Romagna a livello personale mi ha fatto conoscere persone stupende e devo ammettere che qua rimarrà un grande pezzo del mio cuore, per non parlare poi del cibo squisito!”.
Quali i reati che coinvolgono di più questa comunità?
“In questi anni abbiamo operato in particolare sui reati contro il patrimonio (furti alle aziende, alle attività commerciali, alle abitazioni, ai bancomat e rapine), inoltre contro lo spaccio degli stupefacenti e la lotta ai reati alle fasce deboli in particolare anziani (truffe). Per quest’ultimo aspetto in questi anni abbiamo creato rapporti con i cittadini attraverso incontri informativi e non nascondo l’aver coinvolto anche i parroci che nelle loro omelie hanno informato i cittadini, mettendoli anche in guardia”.
Come ha trovato i cittadini di Cesenatico nel loro rapporto con la sicurezza? Collaborano con le forze dell’ordine?
“Sì, i cesenaticesi sono molto attenti ed esigenti. Sanno molto bene che è sempre meglio denunciare, in questo modo noi possiamo capire esattamente cosa succedere sul territorio”.
Sempre di più la stampa nazionale e non solo si occupa di femminicidi e violenza sulle donne. A Cesenatico la violenza domestica è un fenomeno esistente?
“A Cesenatico il fenomeno c’è e si attesta sulla media nazionale, ne più ne meno. Alla nostra attenzione ci sono diverse situazioni che stiamo seguendo”.
Tema migranti. Quali le difficoltà che ha trovato nella gestione della presenza di questi stranieri?
“Si tratta di un tema che mi ha impegnato molto. Questi migranti sono arrivati per la prima volta nel dicembre 2014, da subito abbiamo seguito le disposizioni della Prefettura e sempre abbiamo comunicato situazioni di disagio e difficoltà per evitare problemi di ordine e sicurezza pubblica”.
I social sono entrati prepotentemente nella vita delle persone e spesso si ha la sensazione che sia una corsa al farsi giustizia da soli, almeno a parole. Un pro e un contro a questo comportamento 2.0.
“La libertà di comunicazione è un diritto sancito anche dalla Costituzione, ma bisogna fare sempre attenzione a quello che si scrive evitando di fare commenti che possano sfociare in reati. Infatti è fondamentale fare capire alle persone che non è possibile nascondersi dietro un profilo. Sempre sui social sempre più spesso vedo pubblicati dati sensibili, particolari delle proprie abitazioni, foto di vacanze, attenzione perché i malviventi possono seguire i nostri post, spesso inopportuni e controproducenti”.
Qual è stato in questi anni l’operazione che ha lasciato un segno per la sua carriera all’interno dell’Arma?
“L’operazione risale all’aprile 2016, quando insieme alla Compagnia dei carabinieri di Meldola, abbiamo arrestato quattro con le accuse di violazione del regime del deposito fiscale, sottrazione al pagamento dell’accisa su prodotti energetici, irregolarità sulla carta di circolazione, commercio abusivo e omessa denuncia di trasporto di materiale esplosivo. In quell’occasione sequestrammo 78mila litri di gasolio stoccato in contenitori con sigilli per oli minerali”.