
Reduce dai suoi guai giudiziari (“ma le prime assoluzioni sono già arrivate e, alla fine vedrete, ne uscirò completamente pulito”), l’ex potentissimo talent-scout della seconda Repubblica potrebbe riempire un’intera enciclopedia con aneddoti e rivelazioni (“E non è detto che un giorno non scriva un altro libro…”). Del resto, Lele Mora conosce vizi, morte e miracoli di tutti i personaggi del jet-set, da quel Rocco Casalino, oggi influente portavoce del M5S (“E questo – pungola caustico – la dice lunga sulla tipologia di quel partito”), a Walter Nudo, protagonista dell’ultimo Gf Vip, “un personaggio – dice – che ho fatto risorgere per tre volte”.
Per nulla rancoroso nei confronti di chi – nel momento del bisogno – gli ha voltato le spalle, polemico con Fabrizio Corona (“Non è un fenomeno, ma solo un furbetto che ha sfruttato al meglio i contatti che gli ho passato io”), tenero con Costantino Vitagliano (“Gli ho fatto fare un sacco di soldi”), Mora ha un solo rimpianto: “Se tornassi indietro – dice – eviterei i riflettori perché, fino a quando me ne sono stato nel backstage e nessuno mi conosceva, lavoravo alla grande. I problemi sono venuti fuori quando, da semplice manager, sono diventato un personaggio da rotocalchi”.

