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Per i cani è quasi una sentenza di morte, per gli esseri umani una patologia “antipatica” ma, nella versione più lieve (quella cutanea), non particolarmente preoccupante. Parliamo della leishmaniosi, una malattia parassitaria che si diffonde attraverso il morso dei pappataci infetti, ovvero insetti volanti più piccoli delle zanzare.
Ebbene, anche se questa patologia è tipica dei paesi tropicali e dell’Europa Meridionale, nelle ultime settimane si sono registrati almeno quattro casi nell’area cesenate e, uno di questi, riguarda una donna di Cesenatico.

Si tratta, va ribadito, del ceppo meno preoccupante, quello che si manifesta con delle lesioni sulla pelle e non di quella viscerale o mucocutanea, la più drammatica e pericolosa in grado di provocare la mutilazione totale o parziale delle mucose del naso, della bocca e della gola.
Tuttavia, quando colpisce l’uomo, anche la leishmaniosi cutanea – che in Italia è endemica – può creare qualche problema visto che si manifesta con piccole ulcere sulle parti più esposte del corpo che possono lasciare anche cicatrici permanenti.
Diagnosticabile con una semplice biopsia, la leishmaniosi – temuta soprattutto per i cani (se contratta è, quasi sempre, letale) – sembra ormai diffusa anche sul nostro territorio già in passato al centro di singolari epidemie, come quella nel 2007 quando la chikungunya colpì un abitante su dieci a Castiglione di Cervia (250 casi accertati).

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