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Consegnate oggi al Ministero dell’Ambiente le oltre 200.000 firme raccolte con la petizione “Si approvi subito la legge affinché i pescatori diventino sentinelle del mare”, per sostenere la legge Salvamare, lanciata su Change.org da Fondazione Cetacea Onlus e Marevivo Onlus. Ad incontrare il Ministro Sergio Costa: Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, Sauro Pari, Presidente di Fondazione Cetacea, Stephanie Brancaforte, Executive Director di Change.org, Tomas Parenti, comandante del peschereccio Levriero II di Rimini, con la partecipazione di Licia Colò, madrina di eccezione di questa iniziativa.

«Nonostante il Ddl SalvaMare, che consente ai pescatori di riportare a terra i rifiuti solidi marini, che raccolgono accidentalmente durante l’attività di pesca, sia passato al Consiglio dei Ministri – dichiara Rosalba Giugni- è necessario che la legge sia approvata al più presto, come richiesto dalla associazioni e dagli stessi cittadini italiani. Si tratta di un primo traguardo per combattere la marine litter, ma occorre che non ci siano ritardi normativi per liberare al più presto il mare dai rifiuti. È importante ridurre il problema alla radice e che la Legge Salva Mare sia completata recependo al più presto la direttiva europea sulla plastica monouso tra l’altro lacunosa perché, come già sottolineato da Marevivo, non include i bicchieri di plastica».

«Da anni collaboriamo coi pescatori dell’Adriatico per la salvaguardia delle tartarughe marine e dei delfini e due anni fa, nell’ambito del progetto Europeo Clean Sea Life, abbiamo cominciato ad organizzare azioni di Fishing for Litter – dice Sauro Pari– . In questa occasione abbiamo raccolto lo scoramento dei pescatori, costretti ogni giorno a ributtare in mare l’immondizia presa dalle loro reti. Di qui l’appello al Ministro che rinnoviamo affinchè la legge Salvamare abbia un iter veloce ed affronti anche il nodo del reperimento fondi per lo smaltimento dei rifiuti marini. Occorre evitare quanto accaduto con la 472 del 2013».

Per Tomas Parenti, 22 anni, più giovane comandante di peschereccio della marineria di Rimini e “spazzino del mare”: «Noi da ormai quattro mesi tutte le settimane riportiamo in porto i rifiuti, in media un grosso sacco da 30-40 chilogrammi ad ogni uscita. Ultimamente stavamo pescando più plastica che pesce, arrivando anche a rompere un numero elevato di reti. Era necessario fare qualcosa, soprattutto sensibilizzare chi di dovere a far trovare al porto dei cassonetti appositi per noi pescatori altrimenti paradossalmente rischiamo invece una multa. Per questo motivo, molti preferiscono ributtare in mare i rifiuti che tirano su dalle reti, anche se stiamo cercando di convincere tutti a fare come noi».

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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