Negozi di pc, smartphone e informatica in generale resteranno aperti. Così come supermercati, farmacie, banche, Poste. Ma con il nuovo Dpcm annunciato ieri (sabato 21 marzo) dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il giro di vite, che nel provvedimento dello scorso 11 marzo aveva riguardato soprattutto il commercio, punta ora soprattutto su fabbriche e industrie in genere.
La bozza del decreto che circola in queste ore, il cui varo potrebbe essere rinviato a mercoledì dopo i rilievi sollevati dalle imprese, parla di “sospensione delle attività produttive industriali o commerciali” ad eccezione delle filiere necessarie e di quelle che consentano il funzionamento di queste ultima e indica un elenco con poco più di 100 attività che potranno continuare a restare attive.
La lista completa figura negli allegati del Dpcm. Si va dalle “Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali” a “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico” ma l’elenco è ancora lungo e in via di definizione.
Nella bozza viene consentita “sempre l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione consentita e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresì consentita ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l’emergenza”. Garantite, inoltre, le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto. Le attività sospese, si legge nel testo, possono continuare con lavoro agile.
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