Decreti che si sovrappongono, dichiarazioni quotidiane e continue conferenze. Abbiamo deciso di fare un po’ di ordine sul tema scuola e Coronavirus. In linea generale a breve il governo dirà, in maniera definitiva, che cosa farà dell’anno scolastico 2019-2020. Fonti vicine al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, spiegano: “Gli scienziati si sono espressi pubblicamente e il Ministro si atterrà come sempre”. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, e Giovanni Rezza, dell’Istituto superiore di Sanità, hanno chiesto di “posporre” la riapertura delle scuole a settembre.

Maturità. Per capire il futuro degli esami il vero spartiacque è il 18 maggio: due le ipotesi in campo per la Maturità, a seconda che gli studenti siano di nuovo in classe (o meno) per quella data. “Nel caso in cui si tornasse in classe il 18 maggio, prevediamo una commissione tutta interna e presidente esterno – ha spiegato il Ministro Azzolina – La prova nazionale di italiano sarà gestita dal Ministero dell’Istruzione come sempre, mentre la seconda prova che attiene ai programmi delle diverse scuole sarà preparata dalla commissione interna. Se non si tornasse a scuola, gli esami saranno svolti con un’unica prova, orale”. Dipenderà dall’evoluzione della pandemia nelle prossime settimane, ma l’importante, ribadisce, è che si garantisca “un esame serio“.

Esame di terza media. Stesso discorso per gli studenti di terza media: se non si tornerà in sede il 18 maggio, l’esame verrà sostituito con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato dello studente “come definito dalla stessa ordinanza, con specifiche disposizioni per i candidati privatisti”.

Didattica a distanza. Il ministro Azzolina difende e rilancia la didattica a distanza, che “porteremo con noi nel tempo”. Ai 70 milioni di euro investiti in queste settimane per acquistare nuovi computer e tablet, andrà aggiunto il milione di “devices” che i singoli istituti hanno iniziato ad acquistare da novembre 2015: li distribuiranno in comodato d’uso agli studenti.

Anno scolastico 2020-2021. L’Istruzione vuole far partire la stagione il primo settembre, con il richiamo degli studenti promossi con debiti, e avviare i recuperi. Dopo le prime tre settimane di ripasso, partiranno le lezioni del 2020 probabilmente nell’ultima settimana di settembre, con un’unica data uguale per tutta Italia. A decidere però se la riapertura sarà reale o virtuale, spetterà ai medici in base alla curva dei contagi da Covid-19. La riapertura dopo il lockdown, infatti, non sarà semplice. Soprattutto per la scuola che inevitabilmente si rivoluzionerà. Orari scaglionati d’ingresso all’interno dei singoli istituti. Contingentamento nel numero degli allievi di una stessa classe. Doppi turni (anche per le mense) e distanza di almeno un metro tra i banchi per evitare affollamento. Si ipotizza anche di tornare in classe una volta al mese, proseguendo parallelamente le lezioni a distanza. Per l’anno scolastico 2020/2021, inoltre, è prevista l’adozione dei libri di testo usati per l’attuale anno scolastico.

Edilizia scolastica. Anche su questo tema il Ministro si è espresso con l’ipotesi di fondi statali destinati all’edilizia scolastica, in particolare per quelle scuole che non sarebbero pronte a livello strutturale ad accogliere le nuove modifiche previste o ipotizzate per il prossimo anno scolastico.

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Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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