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E’ uno degli effetti più odiosi della crisi post-covid: le “offerte predatorie” sugli alberghi vuoti. Un po’ come avvenne all’indomani della Bolkestein con le concessioni demaniali che sembravano sull’orlo della confisca.

La formula, che ha una chiara matrice mafiosa, è semplice: se vendi oggi ti diamo x milioni, se vendi tra un mese ti diamo due terzi, tra tre mesi la metà. Questo – come riportato oggi da Il Sole 24 Ore – è il tenore (ribassista) delle offerte che iniziano a giungere sul mercato degli hotel e delle strutture turistiche sulla riviera romagnola.

Non hanno perso tempo, dunque, gli avvoltoi della crisi del Covid-19 che cercano cinicamente di “strozzare” un settore fiaccato nelle risorse e nel morale. Nel mirino dei “predatori” ci sono soprattutto quegli albergatori che, già fortemente esposti con le banche, hanno affrontato robusti investimenti per riammodernare le loro strutture ricettive, accendendo mutui e finanziamenti. Non a caso oggi, con la prospettiva di una stagione turistica a reddito zero, oltre a denaro cash, si vedono proporre anche subentri nei prestiti. E, anche se la prospettiva è quella di svendere le proprie strutture (deprezzate di almeno la metà), per molti quella “exit-strategy” potrebbe anche rappresentare una soluzione.

Ma il trend non è sfuggito alle autorità e – come scrive il Sole 24 Ore – non è certo un caso che sia stato proprio il prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, a raccogliere per prima l’allarme lanciato dalla circolare inviata la scorsa settimana a tutti i prefetti del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi che ha parlato apertamente di “rischio di infiltrazioni mafiose” nei settori resi più vulnerabili dalla crisi: “La mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi – ha dichiarato il prefetto riminese – le istituzioni sono all’erta e stanno seguendo con forte attenzione gli accessi al credito così come passaggi di proprietà sospetti” di strutture alberghiere o commerciali”. Dunque, il problema è noto e così, in queste settimane, verranno monitorati e tracciati con particolare attenzione i passaggi di proprietà, anche per escludere il pericolo di “intestazioni fittizie”, l’espediente più utilizzato per aggirare le norme.

Il fenomeno, però, è molto esteso e non sempre facilmente contestabile visto che coinvolge, spesso, anche organizzazioni internazionali e dell’Est Europa, oramai da anni radicate nel territorio locale, anche a causa dell’aeroporto di Rimini e San Marino. Clan malavitosi dotati di grandi risorse che – secondo il Prefetto – “proveranno a sfruttare il disorientamento della pandemia per infiltrarsi nel tessuto produttivo romagnolo, riciclare denaro sporco e portare a termine operazioni commerciali speculative”.

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