di Sofia Casadei
Il Coronavirus ha ormai stravolto le vite di tutti. E se, ormai da due mesi, lavoriamo dal divano di casa, seguiamo le lezioni sdraiati sul letto e ci alleniamo nei nostri cortili, anche la vita dei nostri amici a quattro zampe ha subìto una rivoluzione.
Per i cani che hanno una famiglia la pandemia ha significato principalmente una cosa: padroni disponibili 24 ore su 24 a tirare la pallina e coccole no-stop.
Ma per chi una casa ancora non ce l’ha? Come è cambiata la realtà dei canili? Dopo le problematiche registrate nella struttura di Cervia, vediamo come prosegue la vita in quella di Cesena.
Il canile, in ottemperanza al Dpcm dell’11 marzo, resta momentaneamente chiuso al pubblico: sono ammesse solo le visite degli operatori addetti che, come sempre, si prendono cura degli ospiti pelosi facendoli sgambare nei recinti, pulendo i box e portando loro la razione di cibo quotidiana.
Oltre alle classiche mansioni di routine continua per i cani anche il lavoro dal punto di vista educativo: sia gli addestramenti classici che quelli mirati, ovvero dedicati agli ospiti che necessitano di un percorso rieducativo. Anche il direttore sanitario è autorizzato ad entrare nel canile per effettuare visite e controlli medici qualora ce ne fosse bisogno.
Proseguono a pieno regime anche le attività di recupero dei cani persi o abbandonati, al contrario del lavoro dei volontari che purtroppo è sospeso, come le passeggiate al di fuori del recinto che limita il perimetro della struttura e ogni attività che riguarda le donazioni da parte dei cittadini, come per esempio cibo o coperte.
“La vita nel canile, alla fine, prosegue regolarmente – ci racconta Dalila Riva, presidente di ACPA – la struttura è organizzata in modo tale da essere del tutto autosufficiente, così da garantire piena assistenza ai cani anche in periodi particolari come questi”.
Per quanto riguarda le adozioni, invece, sono state portate a termine quelle che avevano ultimato il percorso prima del Covid-19, così da garantire spazio libero nel caso di un aumento del numero dei cani “che, per fortuna, ancora non si è verificato”, afferma Dalila. Le adozioni “nuove” invece sono al momento bloccate, poiché non è possibile fare visita ai cani in struttura né iniziare il percorso pre-adozione con i futuri padroni. Chiunque decida in questo momento di portare a casa un amico a quattro zampe può comunque contattare il canile, che vi richiamerà quando tutto sarà tornato alla normalità.
La notizia positiva è che, nonostante l’emergenza sanitaria, per il momento non si sono registrati aumenti nei casi di abbandono dei cani: “Anche i protocolli per chi è autorizzato ad accedere al canile sono ferrei”, spiega Dalila, infatti mascherine e guanti sono d’obbligo, così come segnalare ogni spostamento effettuato per il recupero degli eventuali abbandoni o dei cani che hanno perso la strada di casa.
Il rischio, data l’emergenza e la conseguente attesa per chi aveva scelto un cane ma non aveva portato a termine il percorso pre-adozione, è quello che i futuri proprietari cambino idea, ma il canile chiede loro “un po’ di pazienza in più”, perché – una volta passata la bufera Covid – questi amici pelosi vi daranno tutto l’amore di cui sono capaci, per tutto il tempo in cui staranno con voi.