E’ una delle domande più importanti per chi, quest’estate, gestirà una struttura alberghiera: che cosa accadrà se, in piena stagione turistica, un cliente dovesse risultare positivo al Covid-19? L’hotel finirà in quarantena con tutti i suoi ospiti? E per il titolare della struttura potrebbero profilarsi anche guai legali e assicurativi?
Se la risposta a tutte queste domande è “sì”, è probabile che ben pochi albergatori si accolleranno il rischio. Ma, per fortuna, a dirimere un po’ la questione, ci ha pensato l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini che, sulla sua pagina facebook, ha anticipato alcuni punti salienti dell’imminente ordinanza: “Se l’impresa rispetta i protocolli – spiega Corsini – deve poter lavorare ed essere sgravata da eventuali responsabilità che non gli sono proprie”. E poi va più nello specifico: “Nel caso in cui una persona risulti positiva durante la permanenza in albergo, scatteranno ovviamente tutti i protocolli sanitari, ma quella persona verrà immediatamente presa in carico dall’Ausl. L’hotel non chiuderà né la persona verrà messa in quarantena all’interno della struttura. L’albergo non sarà trasformato in un ospedale ed il turista verrà riportato a casa o, se più grave, in ospedale”.
Anche sul piano giuridico, la Regione sta lavorando ad un protocollo che garantisca il lavoro degli operatori turistici, “anche perché – aggiunge Corsini – non sarà mai dimostrabile se l’ospite si sia ammalato all’interno dell’hotel, per strada, al bar o altrove. In ogni caso, stiamo lavorando alla predisposizione di una sorta di ‘ombrello giuridico’ per gli operatori che non possono correre il rischio di pagare colpe non loro”.