Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio del Governo. E lo specifichiamo, si tratta di prime ipotesi. L’obiettivo, ufficialmente, è arrivare al nuovo decreto governativo del 4 maggio entro domenica. Ma con ogni probabilità si arriverà a lunedì o martedì. Infatti prima il Premier Conte dovrà prendere visione delle linee guida del comitato scientifico e i protocolli dei ministeri e condividere tutto con gli enti locali e le parti sociali.
Cosa potrebbe riaprire il 4 maggio? Se al 27 aprile (almeno in Emilia Romagna) si darà il via libera al take away e alle toelettature per gli animali, nel resto d’Italia da lunedì 27 aprile aprirà qualche azienda che produce macchinari per disabili, attrezzature agricole e per la silvicoltura. Il 4 maggio, invece, via libera al manifatturiero e alle costruzioni. Il comitato scientifico continua a consigliare di attendere poi altre due settimane per un nuovo intervento, in modo da monitorare la curva del contagio. Probabile quindi che i negozi riaprano il 18 maggio. Più tardi ancora, a ridosso dell’avvio di giugno, il via libera ai servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.
Mascherine gratis per alcuni. L’idea del Governo sarebbe quella di renderle obbligatorie per tutti dal 4 maggio. Il nodo è quello di garantire un numero sufficiente di pezzi. Di certo le mascherine avranno un prezzo calmierato. E saranno gratuite per i redditi più bassi già esenti dal ticket, in base al modello Isee. Come e dove distribuire questi dispositivi essenziali? In farmacia, smistate dai Comuni.
Estate, niente beach volley. Dal 4 maggio si potrà correre in solitaria, anche lontani da casa. Allenarsi, da soli o a distanza di sicurezza. Ma nel decreto del 4 maggio non si allenterà il divieto dello sport amatoriale di squadra. Significa che calcio, calcetto, pallavolo, basket e gli altri sport collettivi saranno banditi. E per parecchio: è certo che il blocco verrà mantenuto per tutta l’estate. Niente sport in spiaggia, neanche beach volley.
Pericolo lockdown. Dal 4 maggio ogni regione pubblicherà l’indice “R-0”, che misura il livello di diffusione dell’epidemia. Deve restare sotto l’1. Se sale – e contestualmente aumentano i ricoverati in terapia intensiva e i positivi nelle strutture dedicate – scattano nuovi blocchi territoriali.
Scuole e asili. A quanto pare resteranno fuori dal decreto del 4 maggio. Sembra ormai certa la chiusura della scuola fino a giugno e su settembre i dubbi sono molteplici. Il rebus è per la fascia 0-3 anni: impossibile distanziare questi bimbi, il blocco potrebbe durare tutto l’anno, prorogando il bonus baby sitter. E per gli altri? Ballano due modelli. Il primo: dividere gli studenti di una classe in due gruppi, scandendo la presenza fisica e quella “on line” a giorni alterni. Il secondo: suddividere gli alunni tra mattina e pomeriggio.